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Come cambia il DNA attraverso le generazioni. Uno studio coinvolge le popolazioni di Forlì e Ravenna

Cinque secoli di alberi genealogici ricostruiti attraverso gli archivi parrocchiali e poi incrociati con il dna degli eredi attuali di quelle famiglie. Uno studio del Laboratorio di Antropologia Molecolare del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali pone sotto la lente la popolazione della bassa forlivese e ravennate
dna

Dare una risposta ai cambiamenti del Dna attraverso le generazioni. E’ l’obiettivo dello studio nato dalla collaborazione tra gli antropologi dell’ateneo e lo studioso Mauro Mariani dell’associazione "Amici della Pieve".  Proprio da quest’ultimo è partito uno studio sugli archivi parrocchiali, con i quali è stato possibile ricostruire cinque secoli di alberi genealogici dando, così, agli esperti un vero tesoro da incrociare con il DNA degli eredi attuali di quelle famiglie. Come riferisce Alessio Boattini - ricercatore presso il Laboratorio di antropologia molecolare del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Bologna - "Il nostro DNA è un archivio di informazioni da leggere e studiare".

Questo infatti è un patrimonio essenziale che non può essere sottovalutato, poiché ci consente di costruire la nostra storia, risalendo anche a chi è vissuto prima di noi.

"Molti studiosi guardano alle tribù africane o ai villaggi sulle Ande - considera Boattini – trascurando le popolazioni locali, che invece hanno un grande interesse. Soprattutto a fronte di un lavoro di ricostruzione genealogica incredibile come quello realizzato da Mariani".

Come sostiene Alessio Boattini, "Le potenzialità di questo studio stanno nel fatto che potremmo scoprire la velocità con cui corre l’orologio che detta i processi di cambiamento del DNA. Questa scoperta avrebbe valore universale; in altre parole sarebbe applicabile in tutto il mondo e diventerebbe uno strumento prezioso per gli studi sul passato della nostra specie, aiutandoci a capire le conseguenze demografiche di tutti quei fenomeni - antiche migrazioni, fusioni fra diverse popolazioni, o, al contrario, casi di isolamento - che ci hanno portato ad essere quel che siamo oggi".

Dopo i prelievi di saliva fatti su oltre un centinaio di volontari adesso il lavoro si è trasferito in laboratorio. "Ci vorrà circa un anno per tutte le analisi - ricorda Boattini - e per questo sfruttiamo la collaborazione dell’Università di Cambridge e dell'Estonian Biocentre di Tartu".