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Le città di domani al Future Film Festival

Torna il festival dedicato alle tecnologie applicate all’animazione, al cinema, ai videogame e ai new media. Al centro del programma le metropoli del futuro, tra grandi anteprime e omaggi al passato. Unibo patrocina l'evento e promuove il Premio Franco La Polla

In principio fu Fritz Lang con il suo straordinario Metropolis: per la prima volta - era il 1927 - sul grande schermo compariva la città del futuro. Da lì al Ridley Scott di Blade Runner o a Brazil di Terry Gilliam il passo è brevissimo.

Le metropoli di domani, tra utopia e distopia, scenari apocalittici e spunti immaginifici sono il cuore della nuova edizione del Future Film Festival, il primo e più importante evento in Italia dedicato alle tecnologie applicate all’animazione, al cinema, ai videogame e ai new media, che parte oggi a Bologna e prosegue fino a domenica 6 aprile.

L'Università di Bologna è tra i patrocinatori del festival e per il quarto anno promuove, assieme all'Associazione Amici del Future Film Festival, il Premio Franco La Polla riservato alla critica cinematografica. Il premio, dedicato ai giovani studiosi, va al migliore saggio sul cinema americano incentrato su animazione, effetti speciali, musical, serie tv, fantascienza, fantastico. Il vincitore vedrà il proprio lavoro pubblicato sulla rivista Cineforum e sarà segnalato sul sito del Future Film Festival.

Future Film Festival: gli appuntamenti da non perdere
Tra gli ospiti d’onore dell'edizione di quest'anno - la sedicesima - del Future Film Festival c'è il regista de "L’era glaciale" Carlos Saldanha
, protagonista il 4 aprile di una lezione di cinema aperta al pubblico. L’autore accompagna l’anteprima italiana di "Rio 2 – Missione Amazzonia".

In tema di grandi anteprime, da segnalare "Si alza il vento", di Hayao Miyazaki, lavoro con cui il grande regista giapponese, padre dello Studio Ghibli, ha scelto di ritirarsi dalle scene. La pellicola è la summa di alcuni tra i suoi temi più cari, a cominciare dalla fascinazione per il volo – e per l’Italia – che anima Jiro, il protagonista del film. Jiro sogna di progettare aeroplani ma, miope fin dalla giovane età e quindi impossibilitato a diventare pilota, nel 1927 entra a lavorare in una delle principali società giapponesi di ingegneria aeronautica, diventando uno dei progettisti più affermati del mondo.

La serata d’apertura, invece, è affidata a uno dei "casi" del cinema francese recente, quel "Ma maman est en Amérique, elle a rencontré Buffalo Bill" di Marc Boréal e Thibaut Chatel, che ha incantato la critica d’Oltralpe con il suo tono delicato e sognante. A presentarlo a Bologna, Jean Regnaud e Èmile Bravo, autori dell’omonima graphic novel (pubblicata in Italia da Bao Publishing) da cui il film è tratto.

Tra gli eventi speciali del festival, da non perdere l’omaggio - a cura di Mario Serenellini - a Guido Manuli. Collaboratore storico di Bruno Bozzetto e Maurizio Nichetti, autore di film, corti e serie tv, questo grande protagonista della storia dell’animazione italiana presenterà in anteprima mondiale a Bologna il suo nuovo lavoro, "I Love Hitchcock", omaggio meta-cinematografico al maestro del brivido.

Future Film Festival: le città del futuro
"Futuropolis - Le città del futuro" è il tema che anima la sedicesima edizione del Future Film Festival
. A questo proposito sono state realizzate collaborazioni con Architetti di Strada e Urban Center Bologna, e un barcamp dedicato alle pratiche per una città sostenibile.

Il tema viene approfondito inoltre con la riscoperta di quattro lungometraggi emblematici, che hanno fatto della città futuristica un vero e proprio personaggio: "Jin-Roh - Uomini e lupi" di Hiroyuki Okiura (1999) su una Tokyo sconvolta da crisi economica e terrorismo; "Metropolis" di Rintaro (2001), ispirato all’omonimo manga di Osamu Tezuka e al film di Fritz Lang; "La città dei bambini perduti" di Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro (1995), capolavoro poco visto e meritevole di riscoperta; e "In Timedi Andrew Niccol" (2011), che immagina un futuro non troppo lontano in cui il mondo è diviso drasticamente tra ricchi e poveri e tutto - persino il tempo - ha un prezzo.

C'è poi "Vetrilia. Le città del futuro in vetrina", iniziativa che vede Giuseppe Palumbo, Beatrice Boo e Emanuele Rosso rappresentare le città del futuro sulle vetrine del Vanilla & Comics di via del Pratello. E sempre a Bologna, le vie della città sono state disseminate di colonnine informative con contenuti multimediali che raccontano le innovazioni sulla raccolta differenziata.