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Un medico e un astronomo Unibo tra i ricercatori più citati al mondo

Lo rivela la classifica High Cited Researcher elaborata da Thomson Reuters, che ha preso in considerazione gli articoli e le riviste indicizzate nel database Web of Science tra il 2002 e il 2012


Il cardiologo Nazzareno Galié e l'astronomo Andrea Cimatti, entrambi docenti all'Università di Bologna, sono due dei ricercatori più citati al mondo. Lo rivela la classifica High Cited Researcher elaborata da Thomson Reuters. Galié è tra gli studiosi più citati nell’ambito delle scienze cliniche, mentre Cimatti lo è nell’ambito delle scienze dello spazio. A questi si aggiunge anche l’ematologo Michele Baccarani, docente dell'Alma Mater fino a fine 2012 e ora in pensione.

La classifica High Cited Researcher ha preso in considerazione gli articoli e le riviste indicizzate nel database Web of Science tra il 2002 e il 2012. Per misurare l’impatto di un ricercatore nella sua disciplina la classifica considera solo i cosiddetti Highly Cited Papers, cioè le pubblicazioni che rientrano nel top 1% in base al numero di citazioni ricevute all’interno di 21 settori disciplinari e in base alla popolazione di riferimento. La classifica è utilizzata come indicatore anche dal ranking ARWU gestito dalla Jao Tong University di Shanghai.

Nazzareno Galié, cardiologo del Dipartimento di Medicina specialistica, diagnostica e sperimentale, si occupa di ipertensione polmonare, embolia polmonare, scompenso cardiaco e trapianto polmonare. Le sue ricerche hanno contribuito ad identificare nuove terapie per malattie gravi del sistema cardio-polmonare considerate incurabili fino a pochi anni fa. I risultati di questi studi sono stati pubblicati su riviste prestigiose ed includono sette articoli sul New England Journal of Medicine.

Andrea Cimatti, del Dipartimento di Fisica e Astronomia, si occupa di cosmologia e in particolare della problematica relativa alla formazione delle galassie di grande massa e della loro evoluzione cosmica. Per le sue ricerche utilizza i telescopi più potenti operanti a terra e nello spazio. È coinvolto, a livello scientifico e di coordinamento, nello sviluppo della missione spaziale ESA Euclid che sarà lanciata nel 2020. I risultati dei suoi studi sono stati pubblicati su diverse riviste prestigiose tra cui Nature.