L’evoluzione e le potenzialità della comunicazione food & wine

“App.etite enogastronomia e crossmedialità” è il nome dell’iniziativa che si terrà sabato 20 e domenica 21 settembre presso la Bologna Business School: un convegno sull’editoria enogastronomica che nasce da un’idea di Stefano Bonilli, e con la collaborazione della Gazzetta Gastronomica, per riflettere sull’evoluzione e sulle potenzialità della comunicazione food & wine. L’incontro, che si inserisce nel panorama di attività di City of Food, è volto al potenziamento della cultura gastronomica, che si realizza anche e soprattutto attraverso la comunicazione.

“Comunicazione e marketing hanno un ruolo fondamentale nel rendere visibili le potenzialità di un territorio - spiega Max Bergami, Dean della Bologna Business School - sia per promuovere i suoi prodotti, sia per far crescere un turismo legato al settore. Grazie ai nuovi media, è possibile raccontare le molte storie di food and wine che rendono unico il nostro territorio. Oltre all’editoria tradizionale, alla televisione e agli strumenti di comunicazione aziendale, le nuove tecnologie social permettono di raggiungere un vasto pubblico, anche all’estero, in maniera completamente nuova. Per questo motivo ho accolto l’idea di Stefano Bonilli che, anche in questo caso, come in passato, ha avuto l’acume di mettere a fuoco un tema molto rilevante”.

Tra i coordinatori del convegno i giornalisti Elisia Menduni (La Gazzetta Gastronomica) e Marco Bolasco (Giunti e Slow Food Editore), Roberto Grandi, direttore del Master in Marketing, Communication and New Media della BBS, e Ludovica Leone, direttore del Master in Business Administration Food&Wine. Interverranno inoltre Massimo Russo (Wired Italia), Cathy Huyghe (Forbes), Andrea Petrini (GELINAZ! Road Restaurant).

Potranno partecipare al convegno, solo su invito, gli studenti dei Master della Bologna Business School e tutti coloro che si occupano di comunicazione enogastronomica e di nuovi media. Sarà comunque possibile seguire le tracce dell’incontro sulle pagine di Gazzetta Gastronomica e di Bologna Business School.