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Unibo coordina gli stakeholders della bioeconomia

L’Università di Bologna è l'unico ateneo tra i partner di Torino Bioeconomy 2014. A coordinare l'incontro, con quasi quattrocento delegati da 34 paesi, il docente dell'Alma Mater Fabio Fava

Si è chiusa nei giorni scorsi a Torino TOBE - Torino Bioeconomy 2014, la più importante conferenza europea degli stakeholders della bioeconomia. A coordinare i lavori, su mandato della presidenza italiana e della Commissione europea, è stato Fabio Fava, docente del Dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali dell'Alma Mater e rappresentante italiano per la bioeconomia nel comitato di programma di Horizon 2020 Societal Challenge 2 presso la Commissione europea.

L’Università di Bologna, unico ateneo tra i partner dell’iniziativa, è fortemente impegnata in questo ambito produttivo di primo rilievo per l'Europa, strategico anche per l'economia italiana. L’ateneo bolognese figura come quarto percettore di fondi europei nel settore dell’agroalimentare, per quanto riguarda il settimo programma quadro di ricerca e sviluppo.

All’iniziativa hanno partecipato quasi quattrocento delegati di 34 paesi e tutti e sei i continenti: scienziati, politici e rappresentanti dei governi, rappresentati dell’imprenditoria e dell’industria, associazioni di consumatori. Obiettivo principale della conferenza era quello di discutere le criticità e le opportunità di sviluppo del settore, che oggi registra circa duemila miliardi di euro di fatturato e 22 milioni di posti di lavoro e che presenta margini sostanziali di crescita. In particolare il tema centrale della conferenza è stato quello dell’integrazione del concetto di bioeconomia all’interno delle politiche europee, sviluppando un maggior coordinamento tra le realtà locali, regionali e nazionali, nell’ambito degli obiettivi del programma di ricerca e innovazione europeo Horizon 2020.

Tanti i temi toccati durante gli incontri: agricoltura e produzione di biomasse, trasformazione di biomasse e bioraffinerie, innovazioni e strumenti di supporto per migliorare la bioeconomia sia a livello locale che regionale. La due giorni di incontri torinesi ha portato avanti il dibattito scientifico sul tema della bioeconomy elaborato nelle precedenti conferenze che si sono svolte a Copenhagen (nel febbraio 2012) e a Dublino (a marzo 2013).