Mercoledì 10 dicembre, ore 20, Biblioteca di Discipline Umanistiche: la sala lettura è gremita di studenti concentrati nelle proprie attività, quando insoliti personaggi iniziano ad aggirarsi fra tavoli e scaffali. Al suono della fisarmonica, gli studenti capiscono che accade qualcosa di particolare: un flash mob in biblioteca. Gli attori del Progetto Beni Comuni rompono la routine universitaria con estratti de "Il lancio del nano", trasposizione teatrale frutto del montaggio di due fortunati testi del filosofo ed epistemologo Armando Massarenti: "Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minima" e "Istruzioni per rendersi felici", editi entrambi da Guanda.
Lo spettacolo è un viaggio attraverso i grandi temi e dilemmi della filosofia ed epistemologia occidentale (da Platone e Aristotele ad Hannah Arendt, passando per Galileo, Lessing, Kant, Nietzsche e Russell), ricondotto in rapide e ironiche pillole. Pillole o briciole di filosofia con cui Massarenti ha affrontato di volta in volta temi etici con piglio narrativo oltre che didattico, ispirati a episodi della nostra quotidianità, solo all’apparenza banali. Accade così che una specialità sportiva australiana in apparenza barbara quale “il lancio di un nano” diventi lo spunto per interrogarsi intorno al concetto di libertà, perlomeno quella dei nani. È giusto vietare una competizione del genere? Come giustificarne il divieto, soprattutto quando gli stessi nani vi partecipano di buon grado? È corretto riderne?
La mise en espace - a cura del direttore artistico del Progetto Beni Comuni, Claudio Longhi - si inserisce nel progetto Università Fuori Orario (UFO), che propone l'apertura serale della Scuola di Lettere e Beni Culturali con attività gratuite per gli studenti. Le iniziative “fuori orario”, che solitamente si svolgono al 34 e al 38 di via Zamboni, invadono così questa volta anche gli spazi al 36. Gli utenti della biblioteca accettano di buon grado il gioco degli attori, seguendo curiosi il percorso tracciato attraverso la sala prestito, i corridoi e il cortile interno.
La natura agile del racconto filosofico-teatrale genera la costruzione di un percorso in grado di combinare la leggerezza comunicativa propria del teatro con la precisione e chiarezza filosofica richiesta dagli argomenti toccati: per tentare di riflettere sui dilemmi etici alla base della natura umana, tenendo conto che la ragione è l’unico elemento che ci permette di capire alcune cose e di separarle da pregiudizi e false credenze.
Lo spettacolo sarà nuovamente rappresentato venerdì 12 dicembre al Museo della Bilancia di Campogalliano, in via Garibaldi 34/A, nell’ambito del Progetto Beni Comuni. Il progetto - finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, promosso dal Comune di Carpi in collaborazione con ERT Fondazione e ATER con il coinvolgimento degli undici Comuni del cratere sismico - si pone l'obiettivo di rendere consapevoli i cittadini nei confronti di temi importanti utilizzando un registro divertente e scanzonato, in grado di raggiungere tutti.