La vita, la crescita, il benessere, la sicurezza delle regioni rurali in tutta Europa sono legate a doppio fino a un singolo elemento: la gestione del paesaggio. Dal 2012 l'Università di Bologna, con il Dipartimento di Economia e Ingegneria Agrarie, è capofila del progetto europeo "Supporting the role of the Common agricultural policy in LAndscape valorisation: Improving the knowledge base of the contribution of landscape Management to the rural economy". Più in breve Claim.
Dopo tre anni di studi e di incontri e a seguito dell'analisi di nove casi studio selezionati tra Italia, Austria, Belgio, Turchia, Polonia, Germania, Olanda, Francia e Spagna, il progetto si avvia alla conclusione. Lo scorso 1 dicembre la sede della Regione Emilia-Romagna ha ospitato il convegno finale, intitolato non a caso "Paesaggio ed economie rurali nell'epoca della crisi e della competitività".
"Dalla gestione del paesaggio dipendono elementi di grande importanza per la vita di una regione: la produzione di servizi economici, la creazione di posti di lavoro, ma anche tutte quelle attività che consentono la prevenzione di disastri naturali, alluvioni ed esondazioni". Le parole sono quelle di Davide Viaggi, docente Unibo e coordinatore del progetto Claim, che prova a fare il punto sui risultati raggiunti e le prospettive di studio che si aprono per il futuro. Esercizio non semplice, vista soprattutto la varietà di situazioni territoriali presenti in Europa a seconda dei singoli stati e anche delle singole regioni.
"In alcune realtà - spiega il prof. Viaggi - soprattutto di pianura o di collina la gestione del territorio è fondamentale per movimentare il tessuto economico della regione. In altri casi invece è legata più direttamente alla qualità della vita degli abitanti. E in altre zone ancora, poi, la gestione del paesaggio può rivelarsi un forte motore di sviluppo, alimentando esempi di imprenditorialità diffusa e iniziative dal basso di crescita economica e sociale".
Il peso della gestione del paesaggio sull'economia di una regione è innegabile, quindi. Cambiano invece, a seconda dei contesti, gli effetti, sia a breve che a lungo termine. Per questo diventa importante informare gli abitanti sulla gestione del territorio, rafforzando in particolare il senso di identità e appartenenza alla regione coinvolta. Elemento che può portare a storie di successo nella valorizzazione del territorio attraverso soprattutto la nascita di attività legate al turismo o all'alimentare. Quest'ultimo, del resto, è uno degli elementi che pesano di più come veicoli di promozione del paesaggio.
Paesaggio che in ogni caso va salvaguardato, perché le conseguenze di una cattiva gestione, anche se non immediate, arrivano comunque. "Uno dei casi di studio analizzati - conclude Viaggi - era relativo a un paesaggio deturpato, in cui erano sorte diverse macrostrutture per la produzione di bioenergia. Benché questo non avesse creato impatti rilevanti a livello di sicurezza del suolo, abbiamo notato comunque uno smantellamento del tessuto agricolo, che non è stato però sostituito sul quel territorio da nessun atro tipo di tessuto".