Ciao Veronica, di cosa ti occupi?
Insieme al gruppo di ricerca di cui faccio parte ci occupiamo della valutazione del possibile effetto positivo di un alimento o dei suoi componenti sulla salute umana. In particolare il mio progetto di dottorato è volto a studiare possibilità per il miglioramento nutrizionale e salutistico dei prodotti dell’industria dolciaria e quindi ad individuare ingredienti naturali alternativi e a provare la loro efficacia su parametri biologici legati al miglioramento dello stato di salute.
Quando hai deciso di fare ricerca?
Durante la preparazione della mia tesi di laurea triennale in Scienze e tecnologie alimentari, che ho svolto nel laboratorio di Nutrizione umana del Campus di Scienze degli alimenti di Cesena, dove ora svolgo anche il dottorato. Fin dal principio ho capito che la vita del laboratorio mi piaceva: mi elettrizzava imparare ogni giorno metodi nuovi, capire il motivo di ogni singola operazione e provare ad interpretare i risultati. Cercavo di dare il massimo. In quel periodo ho avuto anche la fortuna di entrare in contatto con bravissimi ricercatori che mi hanno mostrato quanto è difficile ma meraviglioso il mondo della Scienza degli Alimenti facendo crescere sempre più in me l’entusiasmo per la ricerca.
Cosa ti appassiona di quello che studi?
Mi appassiona fare ogni giorno cose diverse, collaborare con tantissime persone in Italia e all’estero, mettermi sempre in discussione e andare oltre le mie capacità e conoscenze. Non ultimo mi appassiona il fatto di studiare alimenti che possano migliorare la nostra salute e quindi l’idea di lavorare per migliorare la qualità della vita umana; in fondo “noi siamo quello che mangiamo”!
Cosa pensi prima di andare a dormire la sera?
Penso a quello che mi ero programmata di fare, non ho avuto il tempo di fare e quindi dovrò fare il giorno dopo...
E quando ti svegli al mattino?
Penso ad una cosa bella e positiva che ho in programma per la giornata, di solito ne trovo sempre più di una!
Quale scoperta/invenzione pensi possa rivoluzionare il tuo ambito di ricerca nei prossimi cinque anni?
Mi piacerebbe che venisse riconosciuto il ruolo preventivo verso diverse malattie di alcuni degli alimenti innovativi che stiamo studiando e che venissero messi in commercio.
Una cosa che hai imparato facendo ricerca.
A gestire gli imprevisti, a pensare in fretta ad una soluzione ai problemi inaspettati.
Sei un ricercatore "da adottare". Cosa vorresti dire ai tuoi sostenitori?
La ricerca non deve essere vista come un costo, senza ricerca non c’è progresso, non c’è futuro, la ricerca è la base… È proprio quando un paese è in crisi, il momento in cui deve investire di più in ricerca.