E’ una tradizione ormai per l’Università di Bologna dedicare le sue nuove varietà vegetali alle persone care degli studiosi coinvolti nella ricerca. L’ultimo caso è quello delle nuove varietà di pere targate Unibo, presentate ufficialmente a novembre nell’ultima edizione di Interpoma a Bolzano. I nuovi frutti si chiamano Early Giulia, Debby Green e Lucy Sweet e portano i nomi di moglie e figlia del prof. Stefano Musacchi e della figlia di Vincenzo Ancarani.
Le tre nuove varietà di pere sono il risultato di un programma di miglioramento genetico durato oltre vent’anni realizzato grazie al Dipartimento di Scienze agrarie dell’Alma Mater con la collaborazione, dal 2007, del Consorzio Italiano Vivaisti di Ferrara. Attualmente la pericoltura commerciale è dominata da un numero limitatissimo di pere come William, Abate Fetel e Kaiser, quindi individuare nuove varietà e cercare aziende vivaistiche interessate a investire nelle varietà proposte comporta l’inizio di una ricerca molto lunga e non facile. Ma i risultati sperati sono stati raggiunti dai ricercatori dell’Alma Mater: “Cercavamo piante capaci di produrre frutti di qualità superiore e ci siamo riusciti” racconta Stefano Musacchi.
Per gli studiosi dell’Ateneo le ricerche sono iniziate nel 1998 e dopo 400 selezioni iniziali si è giunti al risultato desiderato. Le tre varietà si distinguono per la maturazione precoce (Lucy Sweet e Early Giulia) ed intermedia (Debby Green), per la buona o ottima produttività, per una polpa dolce (Lucy Sweet), equilibrata (acidità percepibile per Early Giulia e Debby Green), aromatica e di buon sapore e per una buona conservabilità fino a sei mesi in frigoconservazione.