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Il problema dell'identità digitale: esperti internazionali a confronto

L'Alma Mater ospita un incontro internazionale dedicato alle problematiche relative all’identità digitale nell’ambito del commercio elettronico

Come si accerta l’identità di una persona su Internet? Come si può essere certi che il signor Tizio Caio è veramente colui che dice di essere? L’identificazione online oggi è un problema cruciale, soprattutto per lo sviluppo di alcuni servizi che richiedono l’accertamento dell’identità come, ad esempio, aprire un conto corrente bancario, inviare una richiesta alla pubblica amministrazione o partecipare ad una gara d’appalto online.

È il tema dell'incontro internazionale "Open Issues on Electronic Commerce: the Digital Identity", in programma mercoledì 10 giugno, dalle 9 alle 13,30, nella Sala Armi della Scuola di Giurisprudenza dell'Unviersità di Bologna. L'obiettivo è definire le problematiche relative all’identità digitale nell’ambito del commercio elettronico mondiale e individuare le questioni ancora aperte sull’identificazione online che dovranno essere affrontate dalle future sessioni di lavoro della United Nations Commission on International Trade Law, la commissione delle Nazioni Unite che si occupa di diritto commerciale internazionale.


Anche se per molti acquisti online è richiesto solo il pagamento - basta dunque la carta di credito - in alcuni casi provare l’identità è necessario: per esempio, proprio per essere titolari di una carta di credito. Ma accertare l’identità può essere fondamentale anche per acquisti più frequenti come l’affitto di un’immobile online. Lo sa bene chi utilizza servizi come “Airbnb” che permettono di affittare la propria casa a sconosciuti utilizzando come unico strumento di riconoscimento la carta di credito. Una garanzia che può rivelarsi del tutto insufficiente in caso di reati.

Eppure le tecnologie oggi offrono diverse possibilità d’identificazione: dal rilevamento delle impronte digitali, ai PIN collegati a tessere elettroniche. Quello che manca è una regolamentazione condivisa in tutto il mondo in tema di identificazione digitale. Il problema è serio perché sono sempre più diffusi i casi di furto d’identità digitale, un crimine che si diffonde anche sui social network: secondo dati della Polizia Postale, solo nel 2014 sono state registrate in Italia 4.998 denunce per il furto di identità digitale.

Per quanto riguarda i rapporti con la pubblica amministrazione, l’Agenda Digitale del Governo Italiano prevede l’introduzione di un sistema pubblico di identità digitale che entro settembre 2015 dovrebbe dotare di un’identità digitale tre milioni di cittadini, che diventeranno dieci milioni entro dicembre 2017. In Europa il Parlamento Europeo ha approvato una serie di regole volte ad uniformare i processi di identificazione nelle trattative commerciali online. Tuttavia, a livello mondiale non è ancora stato definito un modello unico di accertamento d’identità digitale che metta d’accordo tutti i paesi. Su questo tema sta lavorando proprio l’Uncitral, la commissione delle Nazioni Unite sul commercio elettronico che punta a definire regole internazionali comuni per le transazioni commerciali online.

L’incontro di mercoledì 10 giugno nasce su iniziativa della prof.ssa Giusella Finocchiaro, rappresentante del governo italiano all'Uncitral e presidente del gruppo di lavoro sul commercio elettronico. Tra i partecipanti all’incontro, oltre ai rappresentanti della commissione ONU, interverranno rappresentanti di Google, di AliBaba (la più grande corporation di e-commerce cinese) e dell’Aba (American Bar Association) l’associazione degli avvocati statunitensi.

Open Issues on Electronic Commerce: the Digital Identity. Uncitral Workshop

10 Giugno 2015

ore: 09:00

Scuola di Giurisprudenza, Sala Armi (Via Zamboni, 22 - Bologna)

Un incontro internazionale di esperti, riuniti per definire le problematiche relative all’identità digitale nell’ambito del commercio elettronico mondiale e individuare le questioni ancora aperte sull’identificazione online

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