Ripensare il territorio: nuovi paradigmi, politiche e pianificazione

Dall’elevato consumo di suolo allo squilibrio idrogeologico, passando per quello territoriale ed ecosistemico, ecco le principali tematiche al centro dell’incontro “Territorio patrimonio comune. Paradigmi, politiche, strumenti”, in programma martedì 30 giugno, dalle 9,30, nell’Aula Prodi del Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell'Alma Mater.

Promosso dall'Università di Bologna, dal Laboratorio urbano e dalla Società dei territorialisti, il convegno punta a trovare soluzioni ai problemi generati da decenni di eccesso immobiliare, che ha condotto all'esplosione della bolla finanziaria e alla crisi economica, e all'abuso di consumo di suolo, con le conseguenze di dissesto idrogeologico, squilibrio territoriale ed ecosistemico. Alla presenza di autorevoli relatori, saranno presentati nuovi paradigmi attraverso i quali poter ripensare la territorialità, operare importanti scelte di governo e pianificare il territorio: un patrimonio che occorre necessariamente curare e preservare.

I relatori coinvolti sono: Pier Luigi Cervellati, urbanista di fama internazionale, Alberto Magnaghi, fondatore della teoria territorialista con una forte incidenza sul pensiero urbanistico, Luca Dondi dall’Orologio, direttore generale di Nomisma, Federico Gualandi, avvocato amministrativista, Anna Marson, nella veste di assessore alla Regione Toscana, che ha varato una legge di governo del territorio e un Piano del Paesaggio di grande innovazione, e Raffaele Donini, assessore alla Regione Emilia-Romagna che esporrà le linee guida delle politiche del territorio.

Il convegno è organizzato dalla geografa Paola Bonora, fondatrice di Laboratorio urbano, che da anni si occupa di consumo di suolo: nel 2013 ha pubblicato l’"Atlante del consumo di suolo. Per un progetto di città metropolitana", un’indagine su Bologna e il suo territorio i cui dati hanno suscitato eco e polemiche, mentre da pochi giorni è uscito per i tipi de il Mulino il suo "Fermiamo il consumo di suolo. Il territorio tra speculazione, incuria e degrado".