Sono adesso più di ottocento le università di tutto il mondo a sottoscrivere la Magna Charta Universitatum, il documento che elenca i principi fondamentali alla base di un'istruzione universitaria libera e moderna. Il traguardo è stato raggiunto oggi con la firma di ventisei nuovi atenei (tra cui Tongji, Mendoza, Città del Messico, Papua Nuova Guinea, Alessandria e il Karolinska Institutet), arrivata al termine delle celebrazioni per il ventisettesimo anniversario del testo.
Una due giorni - ospitata come di consueto all'Università di Bologna - che ha visto per una fitta serie di incontri incentrati sulle sfide future per le università e i loro studenti nel contesto globale, a cui hanno partecipato rappresentanti universitari in arrivo dai cinque continenti.
fotoLa cerimonia delle firme, che si è tenuta nell'Aula Magna di Santa Lucia, è stata anche occasione per dare il benvenuto dell’Alma Mater a tutti gli studenti internazionali appena arrivati a Bologna e riflettere insieme a loro sulla drammatica situazione che impedisce a molti studenti del mondo di progettare liberamente il loro futuro. In particolare sono stati ricordati i 148 studenti dell'Università di Garissa, in Kenya, uccisi lo scorso 2 aprile in un attentato terroristico ad opera delle milizie di Al-Shabaab.
Siglato per la prima volta il 18 settembre 1988 in Piazza Maggiore, a Bologna, da 388 rettori di atenei europei ed extraeuropei, la Magna Charta Universitatum è il documento che enuncia i principi fondamentali di libertà di pensiero, di conoscenza, di ricerca e di insegnamento propri di una istituzione universitaria in sintonia con l'evoluzione della società.