Pechino, Shanghai, Chongqing, Zhengzhou e Tianjin. Sono le tappe toccate dalla delegazione dell'Università di Bologna che ha partecipato alla missione italiana in Cina guidata dal ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Stefania Giannini.
La delegazione Unibo, condotta dal prorettore per le relazioni internazionali Alessandra Scagliarini, ha partecipato alla sesta edizione del 2China-Italy Science, Technology & Innovation Week": una settimana di incontri bilaterali pensata con l’obiettivo di mettere in contatto il mondo accademico, della ricerca e delle imprese italiane e cinesi, per rafforzare il partenariato scientifico-tecnologico tra i due paesi.
I progetti presentati dall'Alma Mater hanno spaziato dalle nuove tecnologie per il recupero degli edifici storici al design avanzato, dalla diffusione del pensiero scientifico e tecnologico alla modellistica avanzata per la realizzazione di protesi, dalle smart grids per le smart cities allo sviluppo di bio-rimedi per siti marini inquinati, fino alle esperienze del Centro di Ricerca industriale in ingegneria aerospaziale sul modo di coniugare ricerca accademica e industria in un contesto locale, nazionale ed europeo. Oltre al prorettore Scagliarini, la delegazione dell'Università di Bologna era composta da Christian Carloni (DICAM), Flaviano Celaschi (DA), Antonio Fiori (DPS), Vincenzo Parenti Castelli (DIN), Tullio Salmon Cinotti (DISI ICT), Alessandro Talamelli (DIN e CIRI aeronautica).
Il prorettore Scagliarini ha anche potuto visitare il China Scholarship Council, con cui l'Alma Mater ha all'attivo un accordo per il finanziamento di borse di dottorato che ha consentito quest’anno a sei studenti cinesi selezionati di iniziare un dottorato a Bologna.
La “China-Italy Science, Technology & Innovation Week” si tiene ogni anno, alternativamente, in Italia o in Cina. La missione italiana composta da oltre 160 realtà del nostro paese, tra cui università, enti di ricerca e imprese, si è confrontata con più di seicento controparti cinesi, oltre alle autorità delle municipalità e dei ministeri cinesi coinvolti.
Complessivamente la missione italiana ha visto le università e i centri di ricerca fare la parte del leone, rappresentando oltre il 53% dei soggetti partecipanti. Aziende private, start up e consorzi hanno invece pesato per il 40%, mentre il restante 7% era composto da associazioni, ong ed enti pubblici. Nel corso della missione sono stati sottoscritti quindici accordi di collaborazione, realizzati oltre seicento incontri B2B e venticinque eventi tra workshops, tavole rotonde e sessioni di lavoro. "Con la Cina - ha spiegato il ministro Giannini - esiste un partenariato naturale. Ricordiamoci che si tratta di un paese che costituisce una potenza culturale millenaria come l'Italia, un paese molto importante con cui vogliamo certamente rafforzare la collaborazione".