Euclid, la missione dell’Agenzia Spaziale Europea dedicata allo studio dell’universo oscuro, ha superato la Preliminary Design Review, ovvero la verifica preliminare del progetto: il satellite e la sua strumentazione scientifica possono quindi essere costruiti.
Sono oltre duecento gli scienziati italiani coinvolti nel progetto, appartenenti all’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), all’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e a numerose università, tra cui l’Alma Mater di Bologna, che con il suo Dipartimento di Fisica e Astronomia ha contribuito fin dalla nascita alla riuscita della missione.
Andrea Cimatti, docente Unibo di Astronomia, è uno dei fondatori di Euclid (il progetto nasce nel 2008), oltre che rappresentante italiano nell’Euclid Consortium Board e membro dello Euclid Science Team dell’Agenzia Spaziale Europea.
Il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Alma Mater partecipa ad Euclid con un team di circa venti persone tra docenti, ricercatori, assegnisti e dottorandi. Una squadra che ha il compito di coordinare due Science Working Group all’interno dell’Euclid Consortium e a cui è stata data la responsabilità di varie attività di simulazioni e analisi dati.
"Come co-fondatore della missione, è un'enorme soddisfazione", commenta Andrea Cimatti. "Questo risultato è stato possibile grazie all'eccellente lavoro di tutta la squadra italiana di Euclid. È emozionante pensare che stiamo contribuendo a una missione che illuminerà la parte oscura dell'Universo!"
Le osservazioni fatte negli ultimi decenni, infatti, hanno rivelato che solo il 5% di ciò che c’è nell’Universo è composto di comuni atomi: tutto il resto, ovvero il 95% circa del totale, è composto da energia oscura (68%) e materia oscura (27%). Compito di Euclid sarà allora quello di realizzare una mappa super dettagliata della distribuzione e dell’evoluzione di materia ed energia oscura nell’Universo: i due “ingredienti” che ancora non siamo riusciti a identificare e di cui ancora non abbiamo capito la natura.
Per il suo ambizioso compito Euclid utilizzerà un telescopio di 1,2 metri di diametro e due strumenti per mappare la distribuzione tridimensionale di ben due miliardi di galassie e della materia oscura che le circonda, andando a censire oltre un terzo dell’intero cielo.
Euclid, proposta all’ESA nel 2007, è stata approvata nell’ottobre del 2011 come seconda missione di classe media nell’ambito del programma Cosmic Vision dell’Agenzia Spaziale Europea. La Società italiana Thales Alenia Space è stata scelta nel 2013 come “prime contractor” del veicolo spaziale. Da allora il progetto della missione è stato approfondito e accuratamente rivisto in ogni suo punto. Con quest’ultimo via libera, si apre la fase della realizzazione vera a propria del satellite e di tutte le sue componenti per arrivare, secondo le attuali previsioni, al lancio della missione nel 2020 dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese.