La regione di Tataouine nel sud della Tunisia è una delle più ricche di vertebrati fossili al mondo, dove i resti di pesci, tartarughe, coccodrilli giganti, rettili volanti e dinosauri rivelano un ricco e spettacolare ecosistema vecchio di oltre 100 milioni di anni.
Dal 2009, un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali e del Museo Geologico "Giovanni Capellini" dell’Università di Bologna guidato dal prof. Federico Fanti e in collaborazione con l’Office National des Mines di Tunisi ha riportato alla luce importanti fossili del periodo Cretaceo tra cui specie nuove alla scienza, come il grande dinosauro erbivoro Tataouinea hannibalis: un animale lungo oltre 14 metri e con un sistema di respirazione molto simile a quello degli uccelli attuali.
In un lavoro pubblicato sulla prestigiosa rivista PLOS ONE, i ricercatori forniscono una dettagliata descrizione di questo sauropode - incluse nuove parti del suo scheletro - appartenente alla famiglia dei rebbachisauri, tra i meno conosciuti del grande gruppo dei dinosauri sauropodi.
Lo studio, guidato dai ricercatori dell’Università di Bologna Federico Fanti, Andrea Cau e Luigi Cantelli, vede la collaborazione di Mohsen Hassine (Office National des Mines di Tunisi) e Marco Auditore (Museo Paleontologico di Monfalcone, Trieste), che ha fornito le competenze essenziali per ricostruire lo scheletro e gli elementi danneggiati di Tataouinea hannibalis, rappresenta uno dei più dettagliati finora realizzati per questi dinosauri, grazie anche al supporto di elaborazioni tridimensionali sia del fossile che, per la prima volta, del giacimento di scavo.
La ricerca ha inoltre utilizzato innovative tecniche per l’analisi dell’evoluzione nei vertebrati fossili, con le quali gli autori ricostruiscono la storia di questo dinosauro e le migrazioni dei suoi antenati attraverso i vari continenti. Comparsi in Sud America 160 milioni di anni fa, i rebbachisauri migrarono in Africa (a quel tempo collegata al Sud America) intorno a 135 milioni di anni fa, per poi raggiungere l’Europa prima di 130 milioni di anni fa. La regione tunisina da cui proviene Tataouinea rappresentava infatti un ponte naturale tra Africa ed Europa, e costituisce uno dei più importanti siti per comprendere le migrazioni dei dinosauri tra Eurasia e continenti meridionali.