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I portici di Bologna

Autore: A cura di Marco Gaiani

Editore: Bononia University Press

Prezzo: 30 euro

Architettura, modelli 3D e ricerche tecnologiche

La città di Bologna ha deciso di candidare i 42 chilometri di portici che ne percorrono il centro storico e il percorso verso il santuario di San Luca per la World Heritage List dell'Unesco con un progetto coordinato dal Dipartimento Economia e Promozione della Città del suo Comune. La candidatura dei portici a Patrimonio Mondiale UNESCO vuole valorizzare il portico come manufatto di qualità architettonica, ma anche come bene con significati sociali, comunitari, antropologici, luogo di incrocio fra pubblico e privato: “bene comune” con parole di oggi.

Al Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna è stato chiesto aiuto per predisporne uno degli strumenti di gestione e comunicazione nella forma di un sistema di modelli digitali tridimensionali e un’indagine sui caratteri architettonici in quanto contributi capaci di confluire in forma integrata in un sistema informativo e conoscitivo online accessibile e arricchibile da ogni tipo di utente, dai semplici city-users agli esperti che concorrono a formare la conoscenza sul patrimonio e a gestirlo.

Questo volume sintetizza proprio le esperienze nate all’interno del Dipartimento di Architettura per rispondere a queste sollecitazioni. Il progetto editoriale è quindi quello di illustrare una serie di elementi sviluppati per fornire nuova conoscenza in merito a un sistema urbano poco studiato in forma originale sia nel soggetto sia nelle metodologie di approccio.

Nello specifico gli studi mostrano, oltre che nuova conoscenza sul tema, anche una serie di tecnologie e tecniche sviluppate per rendere gli attuali parziali strumenti mezzi efficienti e di uso semplice per fissare l’oggi e programmare il futuro dei portici.

Si tratta quindi di metodi capaci di fornire rapidamente informazioni non note, chiarire aspetti sconosciuti, fissare il congruo e l’incongruo e permettere al fine di progettare efficacemente il domani. Alla loro base è una metodologia antica e alla base di tutte le attività di formazione e conoscitive degli architetti: il “misura e disegna” che in questo lavoro scopre nuove accezioni, certo non panacea di tutti i mali e soluzione definitiva, ma certamente nuovo tentativo verso un conoscere capace di consentire all’uomo di sentirsi sempre più familiare all’ambiente che lo circonda.