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Il cibo nei libri tra Otto e Novecento in mostra alla Biblioteca Universitaria

Da "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" di Pellegrino Artusi al ricettario di cucina povera di Olindo Guerrini, la BUB mette in mostra testi di culinaria, ricettari, trattati di alimentazione e antiche opere letterarie dedicate al cibo

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio - quest'anno, in linea con Expo 2015, tutte dedicate al tema dell'alimentazione - la Biblioteca Universitaria di Bologna organizza una mostra di testi di culinaria, ricettari, trattati di alimentazione e opere letterarie dedicate al cibo tra Otto e Novecento. La mostra, a ingresso gratuito, sarà visibile sabato 19 (dalle 14 alle 17,30) e domenica 20 settembre (dalle 15 alle 17,30), e proseguirà poi fino al prossimo 11 ottobre negli orari di apertura della BUB.

Tra i materiali esposti si va da Pellegrino Artusi, che, con la sua opera "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", apparsa a Firenze nel 1891, e ristampata innumerevoli volte, è considerato il padre della cultura gastronomica nazionale, a Olindo Guerrini, scrittore e poeta prolifico e singolare, bibliofilo e bibliotecario, direttore della Biblioteca Universitaria di Bologna dal 1885 al 1915, nonché autore di un celebre trattato dedicato all'arte di utilizzare gli avanzi della mensa, ricettario di cucina povera, ma ricca di gusto e di fantasia, che lo stesso Artusi apprezzò.

E ancora, dal contemporaneo Augusto Majani, eclettico artista e letterato, autore, con lo pseudonimo di Nasica, di un'opera dedicata alla gastronomia, ai volumetti della fortunata collana dei Manuali Hoepli, nata nel 1875, dedicati all'alimentazione, alla cucina, alla coltivazione e alle nuove tecnologie alimentari, sintesi esemplare del sapere tecnico e scientifico di una società italiana postunitaria in rapida trasformazione. Dalla curiosa opera del tedesco Hans Barth, autore di una celebre guida delle osterie italiane, fortunato e moderno baedeker per enoturisti, ad alcune raccolte di ricette per i tempi duri e cattivi delle guerre, veri e propri manuali di sopravvivenza, e altri documenti ancora che raccontano il primato del cibo nella tradizione culturale del nostro territorio.