L’Internet of Things e i dispositivi indossabili non solo incarnano una tendenza nel campo dell’innovazione, ma rappresentano il futuro del mercato tecnologico. Allo stesso modo, la tecnica di stampa in 3D di parti del corpo umano – sane, migliorate o persino potenziate – ha la capacità di rivoluzionare il contesto sanitario e di riprogettare la condizione umana. Nell’ambito sia delle wearable technologies sia del bioprinting tra le innovazioni più invasive emergono quelle legate alla realtà aumentata e al potenziamento visivo: Google Glass da un lato, e occhio bionico dall’altro.
Un incontro in programma per il 14 ottobre alle ore 15 presso l'Aula Magna di fisiologia (Porta San Donato 2) avrà lo scopo di fare chiarezza sullo stato dell’arte e di analizzare le questioni giuridiche ed etiche che possono di fatto porsi come ostacolo alla diffusione di queste tecnologie.
Interverranno avvocati che analizzeranno i temi della privacy e della responsabilità, esperti che mostreranno applicazioni pratiche di realtà aumentata ed enhancement visivo e docenti universitari, autorità nel campo della bioetica, che illustreranno le prospettive di un futuro così vicino da sembrare ormai realtà.