I "Quaderni del carcere" di Antonio Gramsci e la loro rinnovata centralità non solo in Italia, ma in tutto il mondo. È il tema dell'incontro in programma per venerdì prossimo, 22 gennaio, dalle 10,30 alle 18 nell'Aula Farneti della Scuola di Scienze Politiche dell'Alma Mater.
Mentre tra gli anni '50 e gli anni '70 i testi gramsciani sono stati letti e interpretati nel contesto del comunismo italiano, infatti, a partire dal 2000 il pensiero di Gramsci si è diffuso con forza anche al di fuori dell’Italia, accendendo un nuovo interesse su molti aspetti della sua opera: quelli linguistici, quelli antropologici, quelli legati alle relazioni internazionali e anche quelli filologici. "Subalternità", "società civile e Stato", "rivoluzione passiva", "egemonia" sono alcuni dei concetti chiave del lessico gramsciano che stanno riscontrando una nuova fortuna, coinvolgendo contesti e discipline diverse.
La giornata di studi alla Scuola di Scienze Politiche - intitolata "Antonio Gramsci dall'Italia al mondo. Semantica e fortuna dei 'Quaderni del carcere'" - si occuperà di tutto questo, tenendo conto sia del contesto italiano che delle novità di respiro internazionale. L'evento, del resto, è organizzato nell'ambito del progetto FIRB (Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base) Gramsci Project, che ha creato un archivio digitale di testi, contenuti e applicazioni sulla figura di Antonio Gramsci.
A partire dalle 10,30, il convegno sarà organizzato in due sessioni: la prima indagherà alcuni nodi centrali del pensiero di Gramsci, ricostruendone la derivazione dal contesto italiano, mentre la seconda offrirà una panoramica sulla recente fortuna internazionale di Gramsci, nonché sull’uso dei suoi concetti nell’ambito della linguistica.