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Una giornata alla scoperta del teatro di Gian Lorenzo Bernini

Per la sezione Teatro del Centro La Soffitta del Dipartimento delle Arti, una giornata dedicata al grande artista che praticò tutti i mestieri della scena

Martedì 22 novembre, presso il Laboratori Delle Arti, si svolgerà una giornata dedicata al progetto “La commedia delle macchine di Gian Lorenzo Bernini”, a cura di Elena Tamburini, nell’ambito della sezione teatro del Centro La Soffitta, del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna. Verrà presentata al pubblico,  per la prima volta  dall’epoca berniniana, il testo adespota e incompiuto che si è scelto di intitolare La commedia delle macchine (alle 21 e in replica alle 22), innanzitutto perché l’intreccio ruota intorno al loro “segreto” e poi perché è da queste macchine, ricostruite per quanto possibile nella loro struttura originaria dai talentuosi artisti-tecnici-artigiani Edoardo Aruta, Marco Di Giuseppe e Rosario Sorbello (“Gli Impresari”), che la prima iniziativa di questo spettacolo è nata.

Così il progetto nelle parole della curatrice Elena Tamburini: "Il Bernini fu uomo di teatro nel suo senso più pieno, versatile quanto è possibile esserlo: non solo scenografo, scenotecnico e apparatore di feste, ma anche e soprattutto straordinario attore-autore e capocomico di commedie “ridicolose” e corago di opere in musica (come avvenne nel teatro Barberini); forse, negli ultimi anni, perfino impresario. Praticò dunque tutti i mestieri della scena e abbracciò con la sua attività l’intero ventaglio della spettacolarità, in una città, Roma, che era, all’epoca, il “gran teatro del mondo” e in un secolo, il Seicento, in cui forse per la prima volta si ha piena consapevolezza dell’importanza della comunicazione e delle infinite possibilità offerte per essa dallo spettacolo. Per questo campo inedito il Bernini, con la sua esperienza specifica nel settore, costituiva una carta preziosa, uno strumento davvero irrinunciabile".


La commedia delle macchine è un progetto performativo che indaga le capacità scultoree della scena teatrale, a partire dalla messa in scena dell’omonima commedia scritta da Gian Lorenzo Bernini e da una serie di sculture ispirate alla tradizione della scenotecnica barocca. Lo spettacolo assume di volta in volta le forme del luogo che lo ospita, alimentandosi proprio del continuo rinnovamento dei contenuti legati ai diversi contesti in cui si offre. Questa continua riformulazione della struttura, permette al testo, inteso come documento storico, di farsi vivo, di assumere un valore progettuale che fa riflettere sulle questioni di cui lo stesso testo parla, quelle della meraviglia e della macchinazione, e più in generale dell’intero mondo dei meccanismi di rappresentazione.


Lo spettacolo sarà preceduto, alle 16, dalla giornata di studi dal titolo “Gian Lorenzo Bernini, uomo di teatro e artista”, con la partecipazione di studiosi di teatro e arte come: Maria Ines Aliverti, Gerardo Guccini, Renzo Guardenti, Elena Tamburini, Andrea Bacchi. L’incontro intende approfondire, contestualizzare e mettere in luce la più segreta e sottovalutata attività del Bernini, dimostrando come questa possa aiutare a dare ragione anche di non pochi accenti della sua opera artistica. Una preparazione alla visione dello spettacolo che sarà arricchita dal personale intervento del regista e degli artisti-tecnici-artigiani autori delle macchine Edoardo Aruta, Marco Di Giuseppe e Rosario Sorbello (“Gli Impresari”).