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Dal Sud Sudan all’Alma Mater: la storia di Ochan Lazarous

È il primo studente in arrivo dal paese africano ad avere l’occasione di studiare in Italia, grazie ad una borsa di studio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Da quest’anno è iscritto al corso di laurea magistrale in International Horticultural Science dell’Università di Bologna


Ochan Lazarous è uno studente internazionale iscritto al primo anno del corso di laurea magistrale in International Horticultural Science dell’Università di Bologna
. Nonostante siano molti gli studenti in arrivo da tutto il mondo che frequentano il corso internazionale della Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria, la storia di Ochan è fino ad oggi unica: Ochan infatti arriva dal Sud Sudan ed è il primo studente del giovane paese africano ad avere l’occasione di studiare in Italia, grazie ad una borsa di studio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

“Ero in una zona rurale lontano da Juba, la capitale – ricorda Ochan – e stavo lavorando con una ONG ad un progetto di sviluppo agricolo, quando ho ricevuto la notizia: la mia domanda per andare a studiare in Italia era stata accettata”. La richiesta di Ochan per una borsa di studio era partita qualche mese prima e ora gli uffici del ministero avevano dato il via libera. Comincia così il viaggio non semplice del giovane trentunenne che dal Sud Sudan lo avrebbe portato fino a Bologna.

“Sono andato a Juba e da lì ad Addis Abeba, all’ambasciata italiana in Etiopia, per avviare le pratiche per il visto. Poi in aereo fino a Roma e infine in treno a Bologna. Devo ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato: dal ministero all’ambasciata, fino all’università: senza di loro non sarei mai riuscito ad essere qui”.

Indipendente dal 2011, dopo la secessione dal Sudan che ha chiuso una sanguinosa guerra durata più di due decenni, il Sud Sudan è oggi la nazione più giovane al mondo, ma anche un luogo con ancora molti problemi. Nel 2013 è nato un conflitto politico-etnico tra militari di etnia dinka e altri soldati dell’esercito di etnia nuer, che si è sopito solo nel 2015 grazie ad una tregua tra le due fazioni. Lo scorso anno però gli scontri sono ricominciati.

Nonostante i lunghi anni di guerra e le tante difficoltà, Ochan è riuscito a portare avanti la sua passione per i temi legati all’agricoltura fino ad arrivare alla laurea a Juba in Scienze Agrarie. Ora può continuare gli studi con la magistrale internazionale in Horticultural Science all’Alma Mater. Ma come mai tra tutte le università d’Italia ha scelto Bologna? “Quando ero all’università a Juba – risponde sorridendo – uno dei nostri professori era stato per un periodo in Italia e ci ha detto che se mai fossimo riusciti ad andare a studiare all’estero l’Università di Bologna era il posto in cui andare. La più antica del mondo, ci ha detto, e tra le migliori per le scienze agrarie”.

Dopo l’arrivo a Bologna, Ochan ha iniziato immediatamente la sua nuova vita da studente Unibo e ora è alle prese con la sessione invernale di esami. “Non è semplice – dice – ci sono molti temi e strumenti che non conoscevo, ma sto studiando e imparando molto, anche grazie ai miei colleghi di corso che mi stanno aiutando e sostenendo”.

Una volta finiti gli studi, Ochan tornerà in Sud Sudan, dove insegnerà agli studenti universitari del paese africano. “Ho sempre voluto fare il professore, ma non sono ancora sicuro della carriera che sceglierò”, racconta. Il suo pensiero, ora, sono i prossimi esami. La sua avventura, del resto, è appena iniziata.