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Il cannocchiale di Bologna: illusioni e prospettive della Torre degli Asinelli

E’ stato condotto dal Dipartimento di Psicologia lo studio su uno dei fenomeni più interessanti di Bologna. Basta guardare dalla finestra nord del corridoio monumentale del complesso di San Michele in Bosco

Uno studio scientifico, condotto dal Prof. Marco Costa e dal Dott. Leonardo Bonetti del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, e recentemente pubblicato su Perception, analizza uno tra i fenomeni più interessanti che si possono trovare a Bologna: l'effetto cannocchiale della torre degli Asinelli dal corridoio monumentale del complesso di San Michele in Bosco, oggi Ospedale Rizzoli.

Il corridoio di 162,26 metri è uno dei vani architettonici più lunghi presenti a Bologna e la finestra nord del corridoio è esattamente in asse con l’apice della torre degli Asinelli, posta a 1407 metri di distanza. Muovendosi lungo il corridoio è possibile esperire una illusione percettiva notevole: allontanandosi dalla finestra la torre sembra percettivamente ingrandirsi. Come in uno zoom, la parte sommitale appare sempre più grande fino a coprire l’intera finestra centrale, malgrado in realtà ci si stia allontanando dalla torre. Al contrario muovendosi nel corridoio verso la torre essa sembra progressivamente rimpicciolire, malgrado ci si stia avvicinando.

Già nel 1714 Paolo Battista Baldi, docente dell’Università di Bologna, aveva rappresentato in un disegno i rapporti geometrici fra il corridoio ed la torre degli Asinelli. Nella ricerca attuale sono stati condotti quattro studi di cui due nel sito e due in laboratorio, nei quali si è quantificato il fenomeno mediante una procedura di stima della grandezza e di produzione della grandezza che hanno confermato un ingrandimento percettivo del 9,95% ogni 16 metri nella condizione di allontanamento e una riduzione percettiva dell’11,62% ogni 16 metri nella condizione di avvicinamento.


Questa illusione percettiva si verifica quando viene osservato un oggetto distante attraverso un’apertura come una finestra. Quando ci si allontana o ci si avvicina alla finestra quest’ultima subisce delle forti modificazioni nella proiezione retinica, mentre l’oggetto inquadrato, essendo lontano, rimane sostanzialmente immutato nelle dimensioni. Contemporaneamente quando ci si allontana il frame inquadra sempre più una porzione minore dell’oggetto, come se operasse uno “zoom”, mentre quando ci si allontana il frame inquadra una porzione sempre più grande. Questi elementi fanno sì che si percepisca l’oggetto ingrandirsi mentre si arretra e rimpicciolirsi mentre ci si avvicina.


L’illusione della torre degli Asinelli nel corridoio di San Michele in Bosco a Bologna, oltre a stupire ci permette anche di meglio comprendere come la nostra mente elabora la percezione di grandezza degli oggetti nel processo della visione.

Foto 1: La torre degli Asinelli inquadrata dalla finestra nord del corridoio monumentale di San Michele in Bosco.


Foto 2: Disegno di Paolo Battista Balbi, docente dell'Università di Bologna, del 1714, rappresentante i rapporti geometrici fra il corridoio monumentale di San Michele in Bosco e la torre degli Asinelli. Il disegno è conservato presso la Biblioteca dell’Archiginnasio a Bologna.


Autore: Viviana Sarti