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Arrivano da 16 Paesi diversi gli studenti di WACOMA

Sta per partire l’edizione 2018-2020 del Joint Master Erasmus Mundus in Water and Coastal Management, al Campus di Ravenna. Quattordici studentesse e nove studenti pronti per il programma europeo che, dopo il primo semestre a Bologna, proseguiranno gli studi in Portogallo e Spagna

Sono in tutto ventitré gli studenti selezionati per l’edizione 2018-2020 di WACOMA, Joint Master Erasmus Mundus in Water and Coastal Management, il programma europeo guidato dall’Alma Mater per studiare la gestione del rischio idrico e costiero, il cambiamento globale e l’uso delle risorse. Un percorso che porterà, prima a Bologna e poi a Faro (Portogallo) e a Cadice (Spagna), le quattordici studentesse e i nove studenti selezionati, provenienti da quattro continenti diversi, per un totale di 16 Paesi (Grecia e Lituania, USA, Brasile, Etiopia, Ghana, Kenya, Nigeria, Sudafrica, Siria, Bangladesh, India, Myanmar, Sri Lanka e Vietnam; Nuova Zelanda).

Il Campus di Ravenna, sede didattica di WACOMA, nell’ambito degli eventi di benvenuto organizzati per accogliere i nuovi studenti (Welcome Week 11-14 settembre), ha organizzato anche un momento di incontro con il Rettore, giovedì 6 settembre, presso l’Accademia delle Scienze.
“C’è fervida attesa da parte degli studenti WACOMA per il prossimo incontro con il Rettore. - spiega la prof.ssa Elena Fabbri, coordinatrice europea del programma - Mi piace sottolineare, in particolare, la connotazione femminile del corso, dalle coordinatrici delle 3 Università Partner (Algarve, Cadice, e Bologna) alla presenza di ben 14 studentesse sulle 23 Borse di studio disponibili: è evidente l’ormai stretta sinergia tra donne e scienza”.

Per quanto riguarda i Programmi Erasmus Mundus, i candidati devono superare una selezione molto difficile, in base a criteri quali il curriculum d’eccellenza e il livello di conoscenza della lingua inglese. La Commissione Europea finanzia per ciascuno studente una Borsa di Studio di 1000 euro al mese per 24 mesi, oltre a predisporre i fondi per affrontare le mobilità. “E' un programma europeo di enorme prestigio, che mi onoro di dirigere nonostante le complessità - aggiunge la prof.ssa Fabbri - ma in questo l’Università di Bologna mi assiste con tutta l’esperienza e capacità dimostrate nella sua storia.”

“Il lavoro di coordinamento precedente all’arrivo dei 23 studenti, considerando le difficoltà generate da visti d’ingresso, le Ambasciate nei paesi d’origine e le pratiche amministrative, è complesso e delicato – riferisce la Programme Coordinator Daniela Farinelli – ma al tempo stesso ricco di soddisfazione nel momento in cui gli studenti giungono a Ravenna e possono avviare il loro percorso universitario.”