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Federico Zeri in TV: l'ultimo appuntamento sull'impegno civile del grande storico

Meno male che c’è stato Napoleone, il titolo dell'ultimo incontro della rassegna di proiezioni organizzata a vent'anni dalla scomparsa dello studioso

Ultimo appuntamento con Federico Zeri in TV: mercoledì 28 novembre, alle 18, presso il DAMSLab/Auditorium (piazzetta Pier Paolo Pasolini 5/b), una serata dedicata alla passione e all’impegno civile di Zeri per la difesa del patrimonio italiano.

«Meno male che c’è stato Napoleone», il titolo dell'incontro che sarà introdotto da Tomaso Montanari, docente all’Università per Stranieri di Siena e critico militante. A seguire estratti da Ricordi bombardati (Rai 3/1993, Girone all’italiana); La burla di Livorno (Rai 1/1984, Speciale TG1); Le battaglie per la tutela (da Zeri Doc, Accademia Carrara/2008); Non solo Assisi (Rai 2/1997) di Nino Criscenti.

Federico Zeri in TV, a cura di Nino Criscenti, è una rassegna di proiezioni introdotte da Andrea Bacchi, Tomaso Montanari e Anna Ottani Cavina. Tre serate di filmati, interviste e documentari dalle Teche RAI in collaborazione con il Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna. La rassegna è un'anteprima dell'ampia documentazione video costituita dalle numerose apparizioni televisive di Zeri in RAI, dagli anni Settanta agli anni Novanta, recentemente acquisite dalla Fondazione che le renderà disponibili dalle postazioni della Biblioteca Zeri.

Federico Zeri non è stato solo un grande storico dell’arte e uno dei maggiori connosisseur del Novecento. Il suo interesse non si limitava a una eccezionale conoscenza delle opere. La sua attenzione era sempre anche per la storia dei luoghi, intesi come patrimonio artistico. Un patrimonio di monumenti e paesaggi che Zeri difendeva nella sua complessità, anche nelle collocazioni più marginali, come contesto indispensabile alla conoscenza dei capolavori dell'arte.

L’impegno per la tutela del patrimonio e del territorio italiano, la passione civile che egli ha riversato nei suoi innumerevoli interventi sulla stampa e in televisione, costituiscono un capitolo importantissimo della vicenda esistenziale di Zeri, sempre pronto a segnalare scandali antichi e recenti e a indicare l’urgenza di interventi di restauro, fino a imporsi quasi come coscienza critica del nostro paese. Nel 1993 Zeri è nominato vicepresidente del Consiglio Nazionale dei Beni Culturali.

La sua lotta quotidiana e tenace rimane ancora oggi un monito vivo a difesa del paesaggio italiano, parte essenziale e sempre più ferita della nostra identità culturale.