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Test sulla tiroide umana grazie a modelli 3D: una docente Unibo partecipa al progetto SCREENED

L'obiettivo è sviluppare innovativi test tridimensionali in vitro per valutare l’effetto di particolari interferenti endocrini sulla funzione tiroidea. La professoressa Giulia Spaletta dell'Alma Mater è coinvolta nella messa a punto di un software capace di produrre accurate ricostruzioni tridimensionali della tiroide umana


La professoressa Giulia Spaletta, docente al Dipartimento di Scienze Statistiche "Paolo Fortunati" dell'Università di Bologna, partecipa a SCREENED, progetto di ricerca europeo che ha come obiettivo lo sviluppo di innovativi test tridimensionali in vitro per valutare l’effetto di particolari interferenti endocrini - sostanze in grado di interferire e alterare l’equilibrio ormonale - sulla funzione della tiroide umana. Nel corso del progetto saranno ingegnerizzati organoidi 3D tireomorfi utilizzando sia cellule staminali tiroidee adulte di ratto che cellule staminali indotte pluripotenti umane, in modo da riprodurre una struttura e funzione ghiandolare compatibili con quella della tiroide nativa in vivo.

Per arrivare a questo risultato sarà necessaria un'approfondita attività di modellizzazione numerico-computazionale che permetta di ricreare la struttura della ghiandola tiroide nativa. Ed è proprio su questo aspetto che sarà impegnata la professoressa Spaletta, che opererà nell’ambito dell'Unità di Ricerca italiana coordinata dal professor Roberto Toni, presso l’Università di Parma.

Il gruppo di ricerca ha già messo a punto un pacchetto software, chiamato GUIThyroid, che utilizzanzo architetture informatiche di ultima generazione è in grado di produrre accurate ricostruzioni 3D della tiroide umana. Uno strumento, questo, che ora sarà utilizzato all'interno del progetto SCREENED per creare modelli da utilizzare nei test.