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Siccità e società: in che modo le crisi climatiche hanno favorito lo sviluppo delle istituzioni in Mesopotamia

Il nuovo progetto INRES, finanziato dal Fondo Italiano per la Scienza (FIS 2), analizzerà come sono mutate le forme istituzionali di 44 importanti centri mesopotamici in risposta a uno dei principali episodi storici di cambiamento climatico, avvenuto più di 4000 anni fa: un modello che può essere applicato anche alle crisi di oggi


In che modo periodi di prolungata siccità possono modificare le istituzioni statali e influenzare lo sviluppo sociale? È la domanda da cui parte il progetto INRES, finanziato con 2 milioni di euro dalla linea Advanced del Fondo Italiano per la Scienza (FIS 2).

L'obiettivo è analizzare come sono mutate le forme istituzionali di 44 importanti centri della Mesopotamia in risposta a uno dei principali episodi storici di cambiamento climatico, avvenuto più di 4000 anni fa.

"Periodi di forte siccità hanno influito sullo sviluppo dei primi stati stabili sia direttamente, a causa del peggioramento delle produzioni agricole, che indirettamente, attraverso la nascita di istituzioni più inclusive", spiega Carmine Guerriero, professore al Dipartimento di Scienze Economiche dell'Università di Bologna, che guida il progetto. "Il cambiamento del clima induce infatti le élite statali a concedere maggiori diritti politici e di proprietà ad altri gruppi sociali che possono aiutare a far fronte al momento di crisi, favorendo così una più ampia cooperazione economica".

Il progetto si inserisce all'interno della più ampia iniziativa di ricerca ORIGINS, che riunisce alcuni dei più rinomati archeologi, economisti, giuristi e scienziati politici per costruire e analizzare il primo dataset sulle istituzioni non solo mesopotamiche ma anche di Egitto, Cina e della Valle dell'Indo durante il Bronzo Medio.

"Quando i diritti delle classi non classi non privilegiate vengono protetti meglio, queste si sentono più sicure che una parte sufficiente dei benefici economici derivanti dalla collaborazione con le élite sarà condivisa, anche attraverso la creazione di beni pubblici", aggiunge Guerriero. "Nel frattempo, l'accumulo di capitale culturale aumenta il loro benessere e le rende una controparte più affidabile".

La sfida del progetto INRES non guarda però solo al passato. I risultati delle analisi sui mutamenti socioeconomici degli antichi centri della Mesopotamia colpiti dalla siccità possono infatti essere applicati anche alla crisi climatica che stiamo vivendo nel presente.

"La nostra proposta è di utilizzare questo approccio empirico per comprendere come i paesi in via di sviluppo di oggi rispondono ai cambiamenti climatici a livello istituzionale", conferma Guerriero. "In questo modo, il progetto INRES potrà acquisire una prospettiva ancora più ampia, esaminando il legame tra cambiamento climatico, sviluppo delle istituzioni statali e resilienza sociale".