Costruire la pace in situazioni di conflitto, fame e mancanza di sicurezza significa tenere conto della complessità del contesto e lavorare per trovare soluzioni resilienti e orientate in una prospettiva di sviluppo. Vincent van Belle del World Food Programme (WFP) delle Nazioni Unite è stato ospite lo scorso 30 aprile dei corsi in Relazioni internazionali dell'Alma Mater tenuti dalle professoresse Eugenia Baroncelli e Sonia Lucarelli.
Fondato nel 1962, il World Food Programme è l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare per combattere la fame: un impegno che la rende la più grande organizzazione umanitaria al mondo. Nella sua azione per costruire contesti di pace in zone di conflitto, l'agenzia agisce oggi anche attraverso progetti come l'agricoltura idroponica o lo sviluppo di soluzioni innovative per la mobilità.
Nel suo intervento, Vincent van Belle ha anche sottolineato i risultati raggiunti grazie alla risoluzione 2417 adottata lo scorso anno dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che riconosce l'insicurezza alimentare causata dalla guerra come una questione di pace e sicurezza e condanna l'uso della fame come metodo di guerra. Successi, questi, che sono arrivati grazie all'impegno del World Food Programme e di alcuni stati membri dell'ONU.