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Vibre, la startup Unibo che punta a rivoluzionare il settore delle interfacce neurali

Si occupa di interazione mente-macchina e più in generale di interazione uomo-macchina. Si è fatta conoscere con un sistema di riabilitazione neurologica destinato ai pazienti colpiti da ictus e poi con uno strumento per trasformare pensieri ed emozioni in opere d'arte. Ora sviluppa MindPrint, la prima tecnologia di autenticazione biometrica basata sui segnali cerebrali


Un approccio innovativo, sperimentale e creativo per uscire dagli schemi, con il coraggio di sfidare le tradizionali regole del mercato. Sono gli ingredienti da cui nasce Vibre, startup innovativa accreditata dall’Università di Bologna che vuole sviluppare tecnologie capaci di rivoluzionare l’intero settore del Brain Computer Interface (BCI), le interfacce neurali che connetto uomo e macchina.

Creato nel 2017 da un gruppo di giovani laureati in Ingegneria biomedica al Campus di Cesena dell'Università di Bologna, dopo aver partecipato allo Startup Day, il progetto imprenditoriale Vibre ha vinto il premio Innovate for Society del Futureland 2017 ed è arrivato in finale all'Emilia 4.0, lo scouting tour di Confindustria Emilia sviluppato in collaborazione con dPixel. Nel 2018 si è costituito come startup innovativa grazie all’apporto dell’incubatore Cesenalab e ora punta a farsi conoscere dai grandi player mondiali.

Vibre si è subito fatta notare con Armonia: un sistema di riabilitazione neurologica destinato ai pazienti colpiti da ictus che presentano problemi agli arti superiori. Ma il team della sturtup non si è certo fermato qui. Grazie ai primi investimenti di privati, il gruppo ha allestito un laboratorio per proseguire nella ricerca sulle interfacce neurali, spaziando dalla medicina fino all'arte.

Nasce così BrainArt, un sistema innovativo che sfrutta l’intelligenza artificiale per decodificare i comandi mentali attraverso l’analisi dei segnali cerebrali. Un modo curioso e originale per tradurre il flusso di pensieri ed emozioni, trasformandoli in un'opera d’arte fatta di linee e colori. "BrainArt in realtà è stato un progetto ideato principalmente per acquisire dati e trarre profitto da essi", spiega Raffaele Salvemini, CEO e fondatore di Vibre. "La strategia che abbiamo messo a punto ha permesso di individuare qualcosa di ancora più innovativo: pattern cerebrali unici. Ciò significa che ogni persona è individuabile sulla base del flusso cerebrale, creadndo una vera e propria impronta mentale".

Da questo nuovo sviluppo, Vibre allarga così nuovamente i propri orizzonti concentrandosi sul settore dell'autenticazione biometrica e della cybersecurity. Sfruttando algoritmi di intelligenza artificiale, la startup Unibo sviluppa un sistema di autenticazione - MindPrint - basato sull’analisi dei segnali cerebrali: una tecnologia di riconoscimento sicura, non replicabile e non aggirabile.

"Mindprint ha il grande vantaggio di rappresentare una password in costante cambiamento: il segnale cerebrale subisce modificazioni continue, quindi il sistema MindPrint autentica e aggiorna i dati 'all’ultima versione del cervello'", dice ancora Salvemini. "Vogliamo offrire alle grandi aziende un nuovo strumento ultra-affidabile di autenticazione basato sui nostri flussi cerebrali. Prossimamente potremo poi rivolgerci al mercato consumer".

Le possibili applicazioni di questa nuova tecnologia aprono scenari che oggi sembrano fantascenza, ma che evidentemente potrebbero essere molto più vicini di quanto immaginiamo. "In futuro potremo autorizzare un pagamento con il solo pensiero, aprire la nostra auto e garantirci una migliore sicurezza alla guida anticipando colpi di sonno improvvisi o facendo in modo che sia impossibile avviare il motore se siamo ubriachi. L'attuale tecnologia permette l'analisi della nostra mente grazie a una sorta di cerchietto da applicare sulla testa, che poi può trasmettere i dati a qualsiasi apparecchio o lanciarli nel web". E la privacy? "L'attuale normativa non contempla i flussi cerebrali come segnali biometrici", spiega Salvemini. "Di sicuro sarà necessario un aggiornamento normativo".