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Cintura nera nello sport e studio: una campionessa di taekwondo tra i Bravissimi dell’Alma Mater

Silvia Lomabrdi, al secondo anno di Medicina Veterinaria e tesserata del Cusb, ha ottenuto il premio per studenti meritevoli che si sono distinti in ambito sportivo nel corso del 2018

Per Silvia Lombardi il segno del destino ha la forma di una cintura colorata. Non una cintura qualsiasi, ma quella utilizzata nel taekwondo. In questa arte marziale coreana, nonchè sport di combattimento, la giovane studentessa dell’Alma Mater ha vinto quattro ori, sei argenti e un bronzo, per un totale di undici medaglie nazionali. Successi che hanno portato la ventunenne di Bologna, iscritta al terzo anno di Medicina Veterinaria, a distinguersi fra i ‘Bravissimi’ Unibo che hanno ricevuto il premio come studenti meritevoli per i risultati sportivi conseguiti nel corso del 2018.

Un traguardo importante per la tesserata del Cus Bologna, partito da lontano e con un inizio preciso. “Quando ero piccola – racconta Silvia Lombardi - per pura casualità, ho trovato le vecchie cinture colorate di mio padre in un armadio. A quel tempo praticavo un altro sport e lui non mi aveva mai raccontato di aver fatto taekwondo. Inutile dire che a 11 anni ho iniziato e questo settembre festeggio il mio 11esimo anno di attività. Sono riuscita – continua Silvia - anche per merito del mio maestro Giandomenico Scutti, a trascinare di nuovo mio padre in palestra e ora siamo due cinture nere in famiglia”.

Tra le vittorie più recenti, ci sono quelle arrivate nel 2018. Silvia Lombardi ha infatti vinto la medaglia d’argento ai Campionati Nazionali Universitari col CUSB, quelle di bronzo all’open di Riccione e d’oro in Toscana e Liguria. “Non è facile conciliare studio e sport – spiega la studentessa - Purtroppo le gare più importanti spesso cadono nei periodi di sessione quindi esattamente quando gli allenamenti si fanno più intensi ed aumentano di numero”.

Alla passione sportiva, Silvia unisce il sogno, che coltiva fin da piccola, di diventare veterinaria e il volontariato nella "Pubblica Assistenza Città di Bologna”. “Per far funzionare tutto sacrifico qualche uscita con gli amici e qualche ora di sonno, ma ne vale sempre la pena”, conclude.