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Un mese con l'unica biennale al mondo dedicata alla fotografia dell'Industria e del Lavoro

Tecnosfera: l'uomo e il costruire, il tema della quarta edizione di Foto/Industria organizzata da Fondazione MAST con anche la collaborazione dell'Alma Mater. Tra le 11 mostre in programma, "Prospecting Ocean" alla Biblioteca Universitaria di Bologna

Si svolgerà a Bologna, dal 24 ottobre al 24 novembre, l’edizione 2019 di Foto/Industria, l'unica Biennale di Fotografia dell’Industria e del Lavoro promossa e organizzata da Fondazione MAST con anche la collaborazione dell'Università di Bologna. Undici mostre ed eventi diffusi nel centro storico e al MAST, oltre 450 opere esposte, tra fotografie, proiezioni video e un film che trasformeranno, per un mese, la città in un osservatorio privilegiato sul lavoro e sull’attività dell’uomo.

Protagonista di Foto/Industria 2019 è il tema del costruire: un’azione cruciale, intimamente radicata nella natura della specie umana che viene qui esplorata a tutto tondo, dalle sue radici storiche e filosofiche agli inevitabili risvolti scientifici. Dalle città alle industrie, dalle reti energetiche a quelle infrastrutturali, dai sistemi di comunicazione alle reti digitali, la Biennale intende indagare il complesso e dinamico sistema del fare che caratterizza la presenza dell’uomo sul pianeta. È questa attività che dà forma alla tecnosfera: l’insieme di tutte le strutture che gli esseri umani hanno costruito per garantire la loro sopravvivenza sulla terra. Con un peso di decine di miliardi di miliardi di tonnellate, questo strato artificiale al di sopra della crosta terrestre è stato definito “Tecnosfera”, nel 2013, dal geologo Peter Haff.


Presso la Biblioteca Universitaria di Bologna (Via Zamboni, 33/35), sarà esposta la mostra Prospecting Ocean di Armin Linke che segna il culmine di tre anni di ricerche.

Fra il 2016 e il 2018 Armin Linke ha visitato alcuni fra i più importanti laboratori di scienze marine al mondo, ha intervistato esperti di diritto marittimo presso la International Seabed Authority di Kingston, in Giamaica, ha assistito alla conferenza internazionale sul futuro degli oceani organizzata nel 2017 presso le Nazioni Unite a New York e ha parlato con gruppi di ambientalisti in Papua

Nuova Guinea.
L’opera svela luoghi e situazioni solitamente invisibili, gettando uno sguardo su centri decisionali di norma inaccessibili al pubblico. In un momento critico per l’equilibrio ecologico degli oceani, Prospecting Ocean ricostruisce la fitta rete di collegamenti tecnocratici fra grande industria, scienza, politica ed economia che rende possibile la nuova frontiera degli scavi oceanici.

Il progetto si articola attraverso numerose videoinstallazioni multicanale, una serie di fotografie e una selezione di materiali storici e scientifici – immagini, testi, pubblicazioni. Una selezione di materiali su Luigi Ferdinando Marsili è stata aggiunta specificamente per questa occasione. In una città come Bologna – la cui storia ha legami profondi con la ricerca oceanografica e l’intervento umano nella topografia sottomarina – Prospecting Ocean documenta il complesso di fascinazione e alienazione che circonda le moderne tecnologie di mappatura, visualizzazione e sfruttamento delle risorse marine.

Con Foto/Industria 2019 (direzione artistica di Francesco Zanot, che ha portato avanti il progetto della Biennale iniziato con successo nel 2013 da François Hébel) prosegue l’impegno della Fondazione MAST nel sostenere e nel diffondere la cultura della fotografia e insieme raccontare i profondi cambiamenti che l’uomo con il suo lavoro e le sue attività sta determinando sulla terra.