Ricerche su S. Sofia di Costantinopoli

Dal 1996 al 2016 il prof. Eugenio Russo ha goduto di un privilegio speciale per uno studioso: la possibilità di trascorrere alcune settimane ogni anno all'interno dell'Ayasofya Müzesi, la Basilica di Santa Sofia di Istanbul, grazie ad un permesso concesso dal governo turco. Il professor Russo è infatti direttore di una ricerca sulla scultura architettonica e decorativa bizantina in Turchia, che dal 2010 si è concentrata unicamente su Santa Sofia, analizzandone tutte le decorazioni presenti.

La raccolta e documentazione di tutta la decorazione scultorea di Santa Sofia ha comportato un paziente lavoro dentro l’edificio; man mano che la ricerca procedeva, si sono imposti i problemi legati a un’interpretazione globale del monumento secondo la visione di Antemio di Tralle e Isidoro di Mileto, i due architetti che ricostruirono la Basilica dopo che venne distrutta da un incendio nel 531.

Per questa e molteplici altre ragioni, Santa Sofia è un’avventura intellettuale esaltante e intensissima: è infatti una sfida costante all'intelligenza quella che lanciano Antemio e Isidoro, essendo la loro costruzione “un delirio dell’intelligenza”. Una sfida cui si è cercato di rispondere fin dai tempi di Procopio di Cesarea, il massimo storico dell'epoca di Giustiniano, che a Santa Sofia dedicò uno dei suoi scritti.

"Santa Sofia - spiega infatti Eugenio Russo - è il monumento più difficile per lo studio e la comprensione, più difficile della Basilica di San Marco di Venezia, e richiede una grande disciplina: non tollera visite o esami più o meno brevi, esige tempi lunghi di osservazione e di meditazione; soltanto così l’azione diventa consapevole e la ricerca può dare risultati soddisfacenti".