Tre appuntamenti – dal 14 al 16 novembre – con DETECt - Detecting Transcultural Identity in European Popular Crime Narratives, il progetto di ricerca europeo guidato dall'Università di Bologna che studia gli effetti della circolazione transnazionale e transmediale del genere crime in Europa sulla generazione di nuove identità transculturali. Finanziato dal programma Horizon 2020 della Commissione Europea e coordinato dalla professoressa Monica Dall’Asta (Dipartimento delle Arti), e della professoressa Ilaria Bartolini (Dipartimento di Informatica - Scienza e Ingegneria) per la parte tecnologica, riunisce 18 istituzioni europee e 50 ricercatori in 10 paesi.
Giovedì 14 e venerdì 15 novembre, nel Complesso di Santa Cristina (Piazzetta Morandi, 2 - Bologna), è in programma un workshop internazionale sulle Digital Humanities, nel corso del quale ricercatori e ricercatrici di diversi atenei europei (Queen’s Belfast, Limoges, Parigi Nanterre, KU Leuven, Montpellier, Nïmes) si confronteranno sulle tecnologie utilizzate per analizzare e visualizzare i dati raccolti: text mining, mapping geo-spaziale, network analysis. L’obiettivo è trovare le soluzioni più efficaci per rappresentare la complessa geografia del genere crime in Europa, evidenziando non solo l’estrema diversità di questa produzione, ma anche le linee di continuità interne che ne fanno una delle espressioni più caratteristiche della cultura popolare europea contemporanea. Alcuni esempi di questo lavoro sono già visibili nella sezione “Atlas” del sito web di DETECt e saranno tra gli oggetti discussi e rielaborati nel corso del workshop.
Sempre giovedì 14, alle 14,30, si aprirà il convegno internazionale "Across Borders: European Crime Narratives as a Genre and a Trans-genre". Organizzato in collaborazione con il progetto Numapresse, coordinato dalla professoressa Marie-Eve Thérenty dell’Università di Montpellier (Francia), il convegno vedrà la partecipazione di numerosi specialisti del genere crime. Barbara Pezzotti (Monash University, Melbourne, Australia), presenterà la sua ricerca sul tema dell’immigrazione nel noir mediterraneo, Maurizio Ascari (Università di Bologna) si occuperà dei gialli britannici ambientati in Italia da scrittori expat, mentre Alessandra Calanchi (Università di Urbino) analizzerà le trasformazioni contemporanee della figura di Sherlock Holmes. Nella seconda metà del pomeriggio l’équipe di Numapress - Matthieu Letourneux (Università di Parigi-Nanterre, Francia), Amélie Chabrier (Università di Montpellier, Francia), Yoan Vérilhac (Università di Nïmes, Francia) - presenterà alcuni risultati della ricerca svolta sulla circolazione di motivi dell’immaginario crime tra cronaca e narrativa.
Sabato 16 novembre, alle 11, DETECt parteciperà invece a Giallo Festival con una sessione dedicata ad approfondire gli aspetti transculturali del noir mediterraneo. Stefania Nardini, scrittrice e biografia di Jean-Claude Izzo, fondatore di questa corrente, Barbara Pezzotti, autrice di numerosi studi in lingua inglese sul giallo italiano contemporaneo, e Veit Heinichen, autore di madrelingua tedesca ma da tempo residente a Trieste, creatore di intrighi dove il Mediterraneo diventa confine e linea permeabile tra culture balcaniche, romanze e germaniche, dialogheranno con Monica Dall’Asta e Federico Pagello intorno alle peculiarità tematiche, narrative e stilistiche che fanno del noir mediterraneo, un fenomeno profondamente transculturale.