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Intercultura all'Alma Mater, tra ricerca e formazione

Nelle scorse settimane si sono svolti due importanti incontri che evidenziano come l’Università di Bologna stia attualmente investendo sul tema dell'interculturalità

Potenziare la ricerca accademica sul tema dell'interculturalità e formare chi lavora nelle università a livello europeo con competenze interculturali. Su questi temi si sono concentrati due importanti incontri che hanno coinvolto l'Università di Bologna nelle ultime settimane.

Il primo, lo scorso 6 dicembre nell'Aula Prodi del Complesso di San Giovanni in Monte, a Bologna, è stato un workshop promosso dall'Alma Mater per valorizzare e confrontare le metodologie di ricerca che, in discipline diverse, vengono impiegate dai ricercatori Unibo per analizzare i processi interculturali. Un appuntamento da cui è emersa l’utilità di adottare una prospettiva multidisciplinare nell'affrontare lo studio dei fenomeni che caratterizzano le società di oggi, sempre più multiculturali, e nel trasmettere all'esterno le conoscenze scientifiche sviluppate in questo campo. Al workshop hanno partecipato docenti e ricercatori che si occupano di multiculturalità in contesti diversi: pedagogico, storico-artistico, artistico-performativo, psichiatrico, sociologico e linguistico. L'appuntamento è un nuovo passo avanti in un percorso condiviso di riflessioni utili a potenziare le molte ricerche dedicate all'interculturalità nei vari dipartimenti dell’Università di Bologna.

Il secondo evento, che si è svolto invece ad Edumburgo, nel Regno Unito, dal 25 al 27 novembre, è stato il kick-off meeting del progetto europeo TICKET - Transnational Intercultural Competence through Knowledge Exchange and Training. Finanziato attraverso il programma Erasmus+, il progetto è pensato per sviluppare le competenze interculturali dei docenti e dello staff non accademico delle università partner. Per farlo, saranno ideate azioni di formazione e iniziative di disseminazione di buone pratiche interculturali già in uso in alcuni contesti universitari. Al progetto, che durerà 36 mesi, partecipa l’Alma Mater insieme ad altri sei partner, molti dei quali già in stretta collaborazione con l’Università di Bologna nel consorzio UNA EUROPA: University of Edimburgh, FreiUniversität di Berlino, Università di Granada, Università di Amsterdam, KU Leuven e Jagellonium University di Cracovia. Si tratta di un'iniziativa ambiziosa, che nei prossimi anni coinvolgerà in prima persona gran parte del personale dell’Alma Mater.