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CNU. L'Alma Mater protagonista nello sport universitario

Le venti medaglie, di cui otto d'oro, conquiste all'ultima edizione dei Campionati Nazionali Universitari restituiscono l'immagine di un Ateneo che sostiene gli studenti sportivi e l'impegno costante del Cus Bologna


Un bottino corposo per confermare Bologna e la sua Università al top degli atenei anche dal punto di vista sportivo. Bologna e la sua Università sono al top, ma non per caso o per qualche congiunzione astrale. Dietro ogni successo, dietro ogni medaglia, dietro ogni trasferta c’è un lavoro certosino, portato avanti con la massima professionalità.

Dietro tutto questo ci sono anche le idee e i progetti che il Cus Bologna e l’Università di Bologna hanno condiviso da tempo. Creando percorsi particolari per gli studenti che pratichino sport ad alto livello. Intendiamoci, non si tratta di favori o di aiutini di nascosto - ci mancherebbe -, ma di sostegno e accompagnamento. Per consentire all’atleta di studiare senza perdersi nei meandri delle regole universitarie. Per permettere allo studente di avere la possibilità di ritagliarsi spazi nei quali allenarsi. Un progetto che si chiama “dual career”, un progetto che è già operativo e che consente a una trentina di studenti, di eccellente profilo sportivo, di condividere il doppio (e faticoso) impegno.

Guarda lontano il Cus Bologna e, in questo, è agevolato dalla lungimiranza e dall’appoggio che trova dal mondo accademico. Le venti medaglie conquistate in occasione dei Campionati Nazionali Universitari si spiegano anche così. Il fatto che il Cus Bologna riesca sempre a essere al top è legato al fatto che l’Università da tempo è scesa in campo, con la sua storia e la sua tradizione, per affiancare i giovani che, oltre che sui banchi di via Zamboni, possano mettersi in luce in ambito sportivo.

Venti medaglie, si diceva, otto delle quali d’oro. Tante, tantissime. Anche se, per le abitudini del Cus Bologna, sono mancati alcuni acuti. Quelli degli sport di squadra, con il volley maschile “solo” terzo. Con il basket (bicampione d’Europa) fuori dal podio e quarto. Con le ragazze del volley, eliminate nel girone di qualificazione. Un progetto da rivedere? Assolutamente no, perché il Cus Bologna continua a produrre, comunque, atleti di altissimo profilo (sportivo, universitario e pure morale). Oltre all’incognita (chi fa sport, lo sa) fortuna, nell’ultima edizione dei CNU ha giocato un ruolo decisivo la scelta del periodo nel quale affrontare la rassegna universitaria.

Come detto, il Cus Bologna lavora con atleti di alto profilo. Ma in questo periodo dell’anno, nella seconda metà di maggio, i maggiori campionati italiani sono alle prese con i playoff. E il Cus Bologna, che pure ha un’identità fortissima, non ha potuto chiedere ai suoi ragazzi (sarebbe stato impossibile oltre che non giusto) di rinunciare ai loro club per la rassegna accademica. Pensiamo, per esempio, alla figura di Giampaolo Ricci, uno dei primi, negli ultimi tempi, ad aderire al percorso per completare gli studi. A un ragazzo che ha potuto incontrare il rettore Francesco Ubertini e scambiare quattro chiacchiere, non solo sportive, ma anche accademiche. Giampaolo, che è uno dei punti di forza della squadra di basket, si sta giocando la possibilità di conquistare una storica finale scudetto con Cremona. Non un alibi, quello del Cus Bologna, la semplice registrazione dei fatti. Perché sarebbe stato molto più semplice non mandare la squadra (o le squadre) adducendo mille scuse. E invece, con coraggio, il Cus Bologna ci ha provato fino alla fine.

Portando a casa venti medaglie. E allora eccoli i protagonisti: doppiette d’oro, nel taekwondo, per Nicola Rosetti e Silvia Lombardi. Gli altri ori arrivano da Stafaniya Lazarova (taekwondo), Luca Villanova (judo), Eugenio Meloni (atletica leggera), Fabrizio Scisciolo (scherma). Argento per Magdalena Milanova (taekwondo), Alessandro De La Rua (taekwondo), Chiara Calgarini (atletica leggera), Sara Billi (scherma), Cecilia Mazzanti (scherma), Camilla Abbate (tennis), Camilla Abbate-Veronica Valgimigli (tennis). Sul podio, con una medaglia di bronzo al collo, Stefano Lo Giudice (boxe), Gianmarco Coppari (judo), Davide Evangelisti (taekwondo), volley maschile, Veronica Valgimigli (tennis).

E intanto le Universiadi sono dietro l’angolo. E in maglia azzurra, c’è da esserne sicuri, ci saranno tanti ragazzi dell’Alma Mater Studiorum.