Per il decimo anno consecutivo la classifica degli atenei italiani curata dal Censis posiziona l’Università di Bologna al primo posto tra i mega atenei, quelli cioè con più di 40.000 iscritti. Un primato che conferma ancora una volta l’impegno dell’Alma Mater sui servizi offerti ai suoi studenti. Ottimi risultati arrivano infatti dagli indicatori che misurano le opportunità internazionali, la qualità delle strutture universitarie e l’attenzione alle attività di comunicazione e ai servizi digitali. Tra i mega atenei italiani l’Università di Bologna è l’unico a superare la soglia dei 90 punti nella valutazione complessiva (90,8 la media finale), che quest’anno si arricchisce anche di un nuovo indicatore sull’occupabilità, ovvero il numero degli occupati a un anno dalla laurea magistrale.
“Anche se i ranking sono uno strumento utile solo ad un primo orientamento e non sono in grado di cogliere a pieno l’esperienza formativa universitaria, siamo molto soddisfatti di vedere confermato ancora una volta il primo posto dell’Alma Mater tra i mega atenei italiani”, commenta il rettore Francesco Ubertini. “È un risultato che ci incoraggia a continuare sulla strada che abbiamo intrapreso in questi anni. Nel futuro delle università italiane conteranno sempre di più la dimensione internazionale e l’innovazione della didattica: dobbiamo concentrarci su nuovi metodi di insegnamento che sappiano coinvolgere gli studenti”.
E legato proprio alla didattica arriva infatti un altro primato italiano per l’Università di Bologna, questa volta certificato da Times Higher Education. La società britannica che cura uno dei ranking più noti e prestigiosi al mondo ha infatti appena presentato una nuova classifica che mette in fila le migliori università europee rispetto alla qualità della didattica. Nella top 100 europea per “Teaching Excellence” l’Alma Mater è prima tra le italiane, davanti al Politecnico di Milano e all’Università di Siena (sono cinque in tutto le università italiane presenti).
Punto di forza per l’Università di Bologna è l’indicatore “Outcomes”, che vede l'Università di Bologna conquistare il decimo posto in Europa. Si tratta dell'indicatore che valuta i risultati dell’attività didattica, che misura la reputazione accademica, le percentuali di laureati e lo sviluppo da parte degli studenti di competenze che si rivelano utili per il loro percorso professionale.
Studenti che in questo particolare ranking sono protagonisti: Times Higher Education ha infatti raccolto le opinioni di 125.000 iscritti a università di 18 paesi europei, chiedendo di valutare il loro ateneo su diversi aspetti: vita universitaria, didattica collaborativa, sviluppo del pensiero critico e capacità di mettere in pratica le nozioni apprese. I risultati ottenuti sono così stati utilizzati insieme agli altri indicatori tradizionali del ranking per formare la classifica finale.