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Un ricercatore Unibo è tra gli autori di una delle ricerche scientifiche più condivise dell'anno

Lo studio – che compare alla posizione numero 26 della Altmetric Top 100 2019 – ha mostrato come il numero di flessioni che una persona è in grado di compiere è associato al rischio di eventi cardiovascolari tra cui infarto e ictus


Andrea Farioli, ricercatore al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell'Università di Bologna, è tra gli autori di uno degli studi scientifici più condivisi e commentati al mondo secondo la Altmetric Top 100 2019. La classifica è realizzata da Altmetric, servizio che permette di monitorare quanto si parla online di una ricerca scientifica: analizzando siti web e social network, Altmetric ha elencato i cento studi di cui si è più discusso quest'anno.

Tra questi, alla posizione numero 26 compare "Association Between Push-up Exercise Capacity and Future Cardiovascular Events Among Active Adult Men": ricerca pubblicata su JAMA Network Open, che vede Andrea Farioli tra gli autori.

Lo studio, che ha ottenuto risonanza sui media di tutto il mondo, ha mostrato come il numero di flessioni che una persona è in grado di compiere è associato al rischio di eventi cardiovascolari tra cui infarto e ictus. La ricerca è stata realizzata monitorando tra il 2000 ed il 2010 una popolazione di circa 1.500 vigili del fuoco di sesso maschile attivi nello stato dell'Indiana (Stati Uniti).

"La nostra analisi ha mostrato come un parametro di forma fisica facilmente misurabile quale il numero di flessioni che il paziente è in grado di compiere consecutivamente sia nettamente associato al rischio di eventi cardiaci, anche tenendo in considerazione età ed indice di massa corporea", spiega Andrea Farioli. "I risultati ottenuti suggeriscono che semplici prove fisiche potrebbero essere strumenti a costo zero da utilizzare come screening di primo livello in popolazioni lavorative che svolgono attività fisicamente gravose".