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Satellite Precipitation Measurement I e II volume

Autore: Levizzani, V., Kidd, C., Kirschbaum, D., Kummerow, C., Nakamura, K., Turk, F.J. (Eds.)

Editore: Springer

I satelliti meteorologici e ambientali orbitano tra 400 e 36,000 km di quota sopra le nostre teste. È possibile misurare la precipitazione che cade al suolo dai sensori a bordo di questi satelliti che guardano la Terra da così lontano? Sì, è possibile ed è quanto si ricava dalla lettura del libro “Satellite Precipitation Measurement” appena uscito per Springer Nature e di cui è Editor Vincenzo Levizzani dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) del Cnr di Bologna e Professore di Fisica delle Nubi all’Università di Bologna.

Il libro in due volumi di oltre 1200 pagine offre un quadro completo della misura della precipitazione dallo spazio, comprensivo degli avanzamenti in campo scientifico e tecnologico ottenuti negli ultimi due decenni. I contributi sono stati scritti dai maggiori esperti del settore e rappresentano lo sforzo congiunto dell’intera comunità internazionale. I capitoli informano sui dettagli dei programmi satellitari attualmente operativi, i principali prodotti di stima della precipitazione, la loro validazione e campo di applicazione. Completano la raccolta delle tematiche affrontate gli studi di caratterizzazione della precipitazione e le prospettive per le future missioni satellitari.

I satelliti offrono una prospettiva unica e insostituibile per osservare la precipitazione in tempo reale e per raccogliere dati veramente globali a differenza delle reti convenzionali di misura al suolo, che monitorano soltanto le terre emerse e le zone più abitate o sviluppate. Le risposte includono soprattutto le modifiche del ciclo dell’acqua, senza il quale non ci sarebbe vita sulla Terra. Le misure dallo spazio sono tecnologicamente molto complesse e le recenti missioni satellitari, soprattutto la Global Precipitation Measurement (GPM) mission, mettono a disposizione dati impensabili due decadi fa.
La crescente disponibilità dei dati d’intensità e distribuzione delle precipitazioni misurati da sensori satellitari ha reso possibili nuove conoscenze sui processi idrologici, il clima, la composizione chimica dell’atmosfera e il ciclo dell’acqua.

La novità maggiore è rappresentata dalle applicazioni dei dati satellitari. I dati vengono utilizzati nei modelli di previsione del tempo, nei modelli idrologici e di controllo delle acque, nella meteorologia urbana, nella previsione di frane e smottamenti, nella programmazione agricola soprattutto nelle zone più aride e prive di irrigazione, nella previsione degli incendi delle foreste e, ultimamente, in oceanografia dove la salinità del mare dipende dall’apporto di acqua dolce dalle precipitazioni.

La comunità internazionale, quindi, sta compiendo un enorme sforzo coordinato di cui questo libro rende conto. Il Paese, attraverso le sue università e centri di ricerca di eccellenza, partecipa a queste missioni satellitari che concorrono a mantenere nello spazio una rete osservativa i cui dati vengono messi a disposizione di tutti senza richiedere pagamenti e senza barriere nazionali. L’Italia collabora con Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Israele, USA: un eccellente esempio di collaborazione internazionale volto al bene dell’intera umanità.

Il libro rende si rivolge soprattutto agli studenti di tutte le Università del mondo, ma anche agli specialisti, agli utilizzatori dei dati e ai decisori (anche politici). In questo senso il contributo è fondamentale per affrontare le sfide future in un clima che cambia.

I volume
II volume