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UNA.TEN: gli studenti di UNA Europa cercano soluzioni a quattro problemi nati dall'emergenza Covid-19

Attività culturali, privacy digiale, viaggi sicuri, spreco alimentare: più di cento studenti di sette prestigiosi atenei europei al lavoro per dieci giorni alla ricerca di idee creative


Ripensare le attività culturali e di intrattenimento, garantire la privacy online e informare sull'utilizzo corretto degli strumenti digitali, assicurare la possibilità di viaggiare in sicurezza, evitare lo spreco di cibo dovuto a difficoltà nella filiera alimentare. Quattro problemi strettamente connessi all'emergenza Covid-19 su cui si stanno cimentando gli studenti universitari di "UNA.TEN - Transform Emergency Now! 10 days for change", hackaton guidato da UNA Europa, il network di atenei europei di cui l’Università di Bologna è tra i membri fondatori.

Nato su iniziativa dell'Alma Mater, che aveva lanciato a Bologna il progetto di progettazione OPER.TEN. Da quell'esperienza è nato UNA.TEN: ancora sfide ai tempi del coronavirus e ancora soluzioni innovative da trovare. Sono più di cento gli studenti coinvolti in sette atenei europei, divisi in 22 squadre. In dieci giorni di tempo, utilizzando l'approccio del design thinking, affiancati da coach e confrontandosi con stakeholder esterni, dovranno ideare proposte concrete per superare alcuni importanti ostacoli nati in seguito all'emergenza coronavirus.

"UNA.TEN ha un significato speciale per UNA Europa", ha spiegato Emily Palmer, segretaria generale dell'Alleanza durante l'evento di lancio, al quale hanno preso parte quasi 150 partecipanti da tutta Europa, tra studenti, coach e rappresentanti degli stakeholder. "L'ambizione centrale di UNA Europa è costruire una 'Università del futuro', per gli studenti del futuro. Con UNA.TEN offriamo un'importante esperienza di apprendimento congiunta ai primi studenti UNA Europa".

"Connettendo un progetto educativo che parte da sfide per la società con strumenti virtuali di condivisione, UNA Europa permetterà di generare un impatto locale a partire da una collaborazione a livello europeo", ha detto il professor Matteo Vignoli, docente Unibo e coordinatore del programma UNA.TEN. "Gli studenti lavoreranno a livello locale con i partner del loro territorio, ma attraverso questo processo di respiro europeo e lo scambio di idee favorito dagli strumenti digitali, potranno condividere proposte e soluzioni, offrendo così un approccio globale alle loro sfide locali".

Il Joint Research Center (JRC) della Commissione europea ha segnalato un forte interesse per l'iniziativa. "Siamo particolarmente incuriositi da UNA.TEN, sia per la rapidità con cui è stato creato che per la metodologia utilizzata", ha commentato Alessandro Rancati, analista politico presso il JRC. "Non vediamo l'ora di poter condividere risultati interessanti con la Commissione europea".

UNA.TEN è organizzato e coordinato dall’Università di Bologna nell'ambito del network UNA Europa, che assieme all'Alma Mater comprende altri sette noti e prestigiosi atenei europei: KU Leuven (Belgio), Helsingin Yliopisto (Finlandia), Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne (Francia), Freie Universität Berlin (Germania), Uniwersytet Jagielloński (Polonia), University of Edinburgh (Regno Unito), Universidad Complutense de Madrid (Spagna).