Partirà ufficialmente con un kick-off meeting online in programma dal 30 settembre al 2 ottobre il nuovo progetto FoodLAND, finanziato con 7 milioni di euro dalla Commissione Europea all’interno del programma Horizon 2020 e coordinato dall’Università di Bologna. Obiettivo: incrementare la performance nutritiva dei sistemi agroalimentari in Africa.
Il progetto mira nel suo complesso a rafforzare l’agro-biodiversità e le diverse tipologie di cibo, così da promuovere regimi alimentari salutari per combattere le principali forme di malnutrizione in Africa. Coinvolgendo 28 partner e, attraverso un approccio interdisciplinare, FoodLAND promuoverà un ventaglio di innovazioni per lo sviluppo dell’agricoltura e dell'acquacultura nel continente africano. Inoltre, FoodLAND metterà in campo azioni per incoraggiare i consumatori ad adottare comportamenti alimentari più sani in Marocco, Tunisia, Etiopia, Kenya, Uganda e Tanzania.
Per ottenere questi risultati, i partner di FoodLAND realizzeranno un network di 14 Food Hub locali, collegati ad altrettante città nei sei paesi coinvolti. Questo network mobiliterà i principali rappresentanti delle comunità rurali, urbane e peri-urbane e rappresenterà così un contesto sicuro per applicare e testare le innovazioni proposte.
Tutto ciò sarà possibile grazie ai 28 partner di FoodLAND (18 di questi sono istituzioni africane, mentre le altre 10 sono basate in Europa), che lavoreranno insieme per sviluppare, implementare e validare 12 innovazioni tecnologiche. Le soluzioni proposte prevedono innovazioni a livello organizzativo e tecnologico nelle produzioni in agricoltura e acquacultura, insieme ai relativi sistemi produttivi nel campo alimentare. A queste si aggiungono 17 nuovi prodotti alimentari locali: da verdure fresche, essiccate e processate fino a pesce, farine miste e alimenti con effetti terapeutici.
FoodLAND adotta un approccio bottom-up basato sul riconoscimento di motivazioni, bisogni e scelte di produttori e consumatori locali. Il progetto fornirà quindi una panoramica completa dei fabbisogni nutrizionali delle popolazioni urbane e rurali, facendo risaltare le condizioni socio-economiche e produttive, e i fattori individuali che determinano le decisioni dei piccoli agricoltori e trasformatori di prodotti alimentari. Gli operatori del settore alimentare e i piccoli agricoltori riceveranno assistenza per incrementare l’agro-biodiversità in funzione di una nutrizione sostenibile, mentre i consumatori parteciperanno a una specifica campagna di comunicazione e sensibilizzazione.
“Colmando il gap tra produzione e consumo di alimenti, il progetto rinforzerà produttività e resilienza delle filiere alimentari, e creerà nuove opportunità di mercato su scala locale e globale”, ha detto il coordinatore di FoodLAND Marco Setti, professore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna.