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Navi da pesca all’opera a Cattolica per la raccolta dei rifiuti marini

Al via un nuovo progetto promosso dall’Alma Mater e dalla Cooperativa Mare per tutelare gli ecosistemi della costa emiliano-romagnola e garantire un’elevata qualità dei prodotti ittici locali


Al porto di Cattolica è partito un progetto di raccolta, caratterizzazione e smaltimento dei rifiuti marini promosso dal Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna e dalla Cooperativa Mare. Finanziato dal FLAG (Fishery Local Action Group) Costa dell'Emilia-Romagna, il progetto è realizzato con il supporto di nove pescatori, di HERA e del Comune di Cattolica. Lo studio coinvolgerà imbarcazioni da pesca con caratteristiche (reti da imbrocco, volante e turbosoffiante) che fino ad oggi non erano mai state valorizzate per il loro possibile contributo nel recupero dei rifiuti marini.

Quello delle plastiche e dei rifiuti in mare è un grave problema ambientale che colpisce in modo particolare le comunità costiere. In particolare, le microplastiche che si creano dalla disgregazione nel tempo di materiali plastici abbandonati in mare sono un pericolo per la qualità dei prodotti ittici e quindi per la salute dell’uomo. Con l’aiuto dei pescatori, il progetto è pensato quindi sia per tutelare e salvaguardare gli ecosistemi marini della costa emiliano-romagnola che per garantire un’elevata qualità dei prodotti ittici locali.

Per due mesi, ogni settimana le imbarcazioni usciranno in mare per una serie di campionamenti: i rifiuti recuperati saranno di volta in volta inseriti in appositi sacchi etichettati con le informazioni relative alla quantità, alla tipologia, al sito di raccolta e all’imbarcazione di provenienza. Il materiale raccolto sarà poi portato in banchina, dove gli operatori del progetto lo analizzeranno secondo criteri quali-quantitativi.