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Il Rettore Francesco Ubertini ha aperto in diretta social il 933° Anno Accademico

In attesa di poter festeggiare l'apertura del nuovo anno accademico con una cerimonia in presenza, il Rettore ha rivolto un saluto e un ringraziamento a tutta la comunità dell'Alma Mater

Si è svolta stamattina, alle 11, nella pagina Facebook e Youtube dell'Università di Bologna, la diretta social in cui il Rettore Francesco Ubertini ha rivolto un messaggio all’intera comunità accademica.


Secondo il calendario di Ateneo, si sarebbe dovuta svolgere proprio oggi, mercoledì 2 dicembre, la cerimonia di inaugurazione dell’a.a. 2020-2021, l’ultimo del mandato del Rettore Francesco Ubertini. In attesa, quindi, di poter celebrare il nuovo anno accademico con un evento in presenza, il Rettore ha rivolto un saluto e un ringraziamento a tutta la comunità Unibo.
Nonostante il periodo complesso che si protrae da mesi, tutti i componenti dell'Ateneo sono riusciti a partecipare alla vita universitaria, mostrando impegno e professionalità, ciascuno per il proprio ambito.

"Se questa grande comunità si riconosce ancora in alcuni solidi principi e non ha perso la voglia di continuare lo dobbiamo all’impegno che avete profuso e che continuate a profondere ogni giorno" - ha detto il Rettore.

La pandemia non ha fermato la voglia di studiare, seguire le lezioni, dare esami e laurearsi. Lo conferma anche il fatto che il numero degli immatricolati, quest’anno, è aumentato ben oltre le più ottimistiche previsioni.

"Resistete ragazze, resistete ragazzi! Impegnativi ancora di più adesso che la situazione lo richiede. Impegnatevi come studiosi, e impegnatevi come cittadini nel rispetto di regole che servono a tutti, che passano attraverso la vostra età giovane ma arrivano fino ai vostri genitori, alle vostre famiglie, ai vostri parenti. Rendetevi conto che l’esperienza che state vivendo segna la vostra vita di studentesse e studenti, che di questa esperienza voi sarete i testimoni, porterete con voi la memoria di questi mesi".

Rivolgendosi ai docenti dell'Ateneo di cui il Rettore riconosce l'impegno e le difficoltà, ha esortato a guardare avanti e a capire se l’esperienza di questi mesi potrà essere messa a frutto anche in futuro, con modalità e idee nuove.

"Ognuno di noi sa che far parte di questo Ateneo significa possedere un valore aggiunto che entra nel nostro lavoro proprio perché abbiamo questa lunghissima memoria, la conserviamo e la facciamo fruttificare".

Il Rettore ha infine ringraziato tutte le donne e gli uomini che hanno aiutato a gestire l’emergenza, dai tecnici informatici a coloro che ogni giorno presidiano gli spazi di Ateneo per far osservare le regole della sicurezza, da coloro che svolgono altresì attività amministrativa ai tecnici di laboratorio, ai bibliotecari, ai CEL.

"Se abbiamo potuto continuare nel nostro lavoro lo dobbiamo a voi, al vostro impegno, al passaggio del lavoro in remoto, con tutte le difficoltà che questo comporta all’interno delle famiglie e della gestione del quotidiano. Mai come in questi mesi ho sentito che siamo realmente una comunità. Lo siamo nel nome della cultura, del sapere, della nostra storia, della memoria che ci accompagna.
Siamo una comunità che si appresta a fare scelte importanti, che deve affrontare il cambiamento. Sono sicuro che sapremo essere all’altezza della nostra fama. Sono sicuro che ogni componente di questa comunità ha la consapevolezza di questo momento storico. E spero che venga il giorno in cui anche Patrick Zaki potrà tornare a far parte della nostra comunità. Vorrei che anche lui ritornasse a dire: IO CI SONO!

E proprio perché ci siamo dichiaro ufficialmente aperto il 933° anno accademico dell’Alma Mater Studiorum".