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La crescita delle università italiane nei ranking internazionali

Anche grazie all'impegno del Gruppo di lavoro CRUI sui ranking internazionali, presentato in un nuovo report, negli ultimi tre anni è aumentato il numero di atenei presenti nelle principali classifiche e molti di questi - compresa l'Alma Mater - hanno migliorato la loro posizione

È disponibile liberamente online il report [PDF] - a cura di Mirko Degli Esposti, prorettore vicario dell'Università di Bologna, e Giulio Vidotto, coordinatore della Commissione ranking dell'Università degli Studi di Padova - che racconta i primi tre anni di attività del Gruppo di lavoro CRUI sui ranking internazionali.

Partito nel 2017 e coordinato dalle università di Bologna e di Padova, il gruppo ha coinvolto 68 università con l’obiettivo di aumentare il numero di atenei italiani presenti nelle classifiche internazionali e migliorare il posizionamento complessivo del sistema universitario nei ranking. Un obiettivo che è stato raggiunto in pieno, considerato che nei sei ranking considerati sono oggi presenti 85 università italiane in più, e 11 in più hanno ottenuto piazzamenti nelle prime 200 posizioni.

Il report offre spunti di confronto fra i sistemi universitari di diversi paesi europei in relazione ai ranking internazionali e ad altre dimensioni economico-sociali, indagate attraverso i dati OCSE. Inoltre, il volume contiene le indicazioni operative elaborate dal gruppo di lavoro per il conferimento dei dati a quattro tra le più importanti classifiche mondiali: Quacquarelli Symonds (QS), Times Higher Education (THE), GreenMetric e U-Multirank. Un’attività che, unita alla condivisione di strategie, politiche e buone pratiche nella gestione dei ranking, ha permesso a molti atenei di entrare per la prima volta in classifica e, a quelli già presenti, di migliorare in larga parte il proprio posizionamento.