Si è spenta, il 12 aprile, la prof.ssa Anna Rosa Borgatti, docente dell'Alma Mater dal 1981, dove si era laureata in Chimica nel 1963.
La professoressa Borgatti ha svolto la sua attività dapprima presso la Facoltà di Medicina Veterinaria, quindi presso il Dipartimento di Biochimica e, fino al pensionamento (2009), presso il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, rivolgendo costantemente la sua attenzione alla biochimica, intesa come chiave per comprendere a livello molecolare il rapporto animale-ambiente.
In oltre 40 anni di attività scientifica, ha affrontato tematiche biochimiche emergenti, nell’ambito di numerosi progetti di cui è stata responsabile, finanziati da MIUR, Ministero delle Politiche Agricole, Ministero dell’Ambiente, occupandosi prevalentemente dello studio della respirazione e fosforilazione ossidativa mitocondriale, della regolazione iono-osmotica e del metabolismo lipidico negli animali.
Grande attenzione ha rivolto alle risposte biochimiche delle membrane biologiche all’ambiente, alla dieta e ad altri fattori. Ha affrontato inoltre problematiche di attualità dell’ambiente marino, quali le mucillagini, come responsabile di una ricerca quadriennale (1999-2003), in cui il Centro di Ricerca Interdipartimentale della Scienze del Mare (CRISM) dell’Università di Bologna, da lei diretto, costituiva un’Unità Operativa nell’ambito del programma MAT.
Oltre all’attività di ricerca, concretizzata in oltre un centinaio di pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali, la Prof. Borgatti ha svolto anche un’intensa attività organizzativa e gestionale, come Direttore del CRISM (1999-2005), Coordinatore nazionale del PRIN 1998, Responsabile del Gruppo di Biochimica Marina e dell’Ambiente della Società Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare (SIB) (1999-2002), Responsabile delle Materie di Base nel Comitato Scientifico della Società Italiana delle Scienze Veterinarie (SISVet) (2000-2003), rappresentante dell'Università di Bologna nel Comitato Direttivo del CONISMA e nel Tavolo Blu della Regione Emilia-Romagna.
Lascia agli allievi, ai colleghi biochimici e al Dipartimento il ricordo di una persona schietta e onesta, spesso intransigente e diretta nell’esprimere con determinazione le proprie convinzioni, con un grande senso delle istituzioni, in particolare delle competenze e del ruolo formativo dell’Ateneo.