Autore: Stefano Canestrari
Editore: BUP - Bononia University Press
Il tema del suicidio richiede un confronto con questioni esistenziali fondamentali e il principale rischio di chi affronta un argomento così vertiginoso è quello di non riconoscerne la complessità. La perenne tentazione del giurista è di “chiudere le porte” a una riflessione problematica e sofferta ricorrendo ad equiparazioni che producono effetti semplificatori e occultano la molteplicità delle questioni in gioco.
Questo scritto, all’opposto, si pone l’obiettivo di svelare l’inadeguatezza di alcune assimilazioni: la “liceità del suicidio” – principio fondamentale del biodiritto penale – non comporta automaticamente la “liceità dell’aiuto al suicidio”. E il concetto stesso di “aiuto al suicidio” dev’essere analizzato nelle sue numerose sfaccettature: l’agevolazione al suicidio “tradizionale” – provocato da forte sofferenza psicologica ed esistenziale – non può essere equiparata al fenomeno differente e dilemmatico dell’aiuto medico a morire.
Il compito di delineare tali distinzioni con nettezza è necessario e urgente, anche alla luce delle recenti e celebri sentenze della Corte costituzionale italiana e di quella tedesca, che per motivi diversi rischiano di generare equivoci e fraintendimenti. L’aiuto al suicidio e il suicidio medicalmente assistito non sono gemelli congiunti e neppure fratelli: sono soltanto parenti che si ribellano a una convivenza forzata. Nell’ambito di queste coordinate il presente volume fornisce un contributo di fondamentale importanza anche nella prospettiva di un dibattito pubblico ponderato sulle questioni di fine vita.
Disponibile anche in modalità Open Access, il volume è parte della collana editoriale Seminario giuridico della Università di Bologna. Con più di 300 titoli pubblicati a partire dal 1913, il Seminario giuridico della Università di Bologna costituisce la collana di riferimento per la pubblicazione di monografie, collettanee e atti di convegni di docenti, ricercatori ed assegnisti del Dipartimento di Scienze Giuridiche.
Stefano Canestrari è Professore ordinario di diritto penale nel Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna. È stato Preside della Facoltà di Giurisprudenza della medesima Università per due mandati (dal 2004 al 2010). Membro del Comitato Nazionale per la Bioetica, è stato Presidente del Comitato di Bioetica dell’Università di Bologna. È Accademico Effettivo dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna. Nell’ambito della sua produzione scientifica si segnalano: L’illecito penale preterintenzionale (1989); Dolo eventuale e colpa cosciente. Ai confini tra dolo e colpa nella struttura delle tipologie delittuose (1999); Strafrechtliche Probleme der Laizität (2008); Bioetica e diritto penale. Materiali per una discussione (2012; 2014); Principi di biodiritto penale (2015), tradotto in lingua tedesca, Prinzipien des Bio-Strafrechts (2016), e spagnola, Principios de bioderecho penal (2018).