I singoli cittadini possono diventare protagonisti della transizione energetica? La risposta è affermativa e per capire come è partito GRETA - Green Energy Transition Actions, progetto europeo a cui partecipa anche l'Alma Mater. A Bologna, il progetto lavorerà coinvolgendo in particolare la comunità del rione Pilastro e della zona Roveri.
La ricerca di GRETA sostiene il potere dal basso dei singoli cittadini di accelerare il processo verso un futuro più sostenibile. Anche grazie ad una nuova iniziativa legislativa europea che ha reso possibile alle singole famiglie e comunità di produrre, immagazzinare e vendere la propria energia.
Si sa però ancora poco dei complessi processi che guidano le motivazioni dei cittadini e la volontà di impegnarsi in comportamenti di "cittadinanza energetica", o delle barriere che la ostacolano. Le politiche imposte dall'alto e guidate da evidenze tecnologiche e dai mercati non possono da sole motivare i cittadini ad agire. Ecco perché GRETA studierà gli aspetti sociali della transizione energetica in diverse comunità energetiche - in Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Portogallo - combinandole con l’innovazione tecnologica.
Il progetto offrirà così nuove conoscenze sui fattori che influenzano e favoriscono la cittadinanza energetica, e fornirà linee guida per i decisori politici in grado di facilitare percorsi di presa di coscienza e di impegno e promozione della cittadinanza energetica a diversi livelli: locale, regionale, nazionale ed europeo.
"La cittadinanza energetica è multidimensionale: il modo in cui le persone agiscono e le informazioni di cui hanno bisogno devono essere comprese a fondo", dice Helinä Melkas, professoressa alla LUT University (Finlandia) e coordinatrice del progetto GRETA. "Il nostro consorzio internazionale produrrà nuove conoscenze orientate al futuro e darà spazio alla discussione sulla cittadinanza energetica a diversi livelli, dall'individuo, alla comunità, alla politica. La transizione energetica appartiene a tutti e con GRETA daremo il nostro contributo perché tutti possano fare scelte informate e praticabili".
L'Università di Bologna partecipa al progetto con il Dipartimento di Architettura (capofila), il Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia e il Dipartimento di Ingegneria dell'Energia Elettrica e dell'Informazione.
"GRETA indagherà i principali fattori che influenzano l'emergere e la crescita della cittadinanza energetica e le sue relazioni con diversi livelli geografici, e analizzerà in quali condizioni la cittadinanza energetica si manifesta per raggiungere gli obiettivi delle politiche europee di decarbonizzazione", spiega Danila Longo, professoressa al Dipartimento di Architettura. "Lo faremo insieme alla comunità, attivando percorsi di conoscenza e azione e definendo i presupposti per fare del rione Pilastro e della zona Roveri un’area pioniera del processo di neutralità climatica che le città e i cittadini sono chiamati ad intraprendere entro il 2030".
Coordinato dalla LUT University (Finlandia), il progetto GRETA - Green Energy Transition Actions riunisce otto partner di sette paesi: TNO (Paesi Bassi), Università di Bologna (Italia), Fraunhofer ISI (Germania), Virtual Power Solutions (Portogallo), Tecnalia (Spagna), GESIS (Germania) e Kaskas Media (Finlandia).