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Pallavolo. I sogni di Rebecca Piva, dalle Olimpiadi alla laurea

Chiamata a giocare con la maglia azzurra, la giovane pallavolista è iscritta al primo anno di Ingegneria Energetica e sta approfittando del progetto “dual career” che l'Alma Mater offre agli studenti impegnati nello sport ad alto livello


Bologna, l’Università, la famiglia e la Nazionale. Rebecca Piva è una ragazza felice e soddisfatta. La gioia della maglia azzurra è qualcosa che la ripaga di tanti sacrifici. Ma partiamo con ordine: Rebecca è nata a Bologna l’1 maggio 2001 ed è iscritta al primo anno di Ingegneria Energetica dove, fin qui, ha sostenuto ben quattro esami. Altri due dovrebbe affrontarli a settembre: numeri alla mano sarebbero 6 (esami) su 8, niente male per una ragazza che gioca a pallavolo ad altissimo livello.

“Non ho scelto la facoltà più facile - racconta Rebecca -, ma era l’indirizzo che più mi piaceva. E così sono andata avanti”. Paradossalmente, in un periodo nel quale tutti maledicono la pandemia, agevolata proprio dal COVID-19. “Diciamo che ho trasformato quello che poteva essere un problema in un’opportunità. Frequentare le lezioni, giocando a pallavolo, non sarebbe stato facile. La didattica a distanza è diventata una possibilità in più per una studentessa come me, distratta anche dagli impegni agonistici e dalla necessità di allenarmi”.

Fin da subito Rebecca ha sposato l’idea e il progetto del “dual career”. “Me ne aveva parlato Serena Vece - racconta - che come me gioca a pallavolo. Avere la possibilità di usufruire di un tutor e di poter coordinare la pallavolo ad alto livello con lo studio è una chance da cogliere al volo. Giusto sfruttarla”.

Brillano gli occhi a Rebecca. L’esperienza in azzurro a vent’anni è una gioia che non si può raccontare. O meglio, è difficile trovare le parole adatte. “Una bellissima esperienza. Mille emozioni. La maglia azzurra, i miei vent’anni. Non c’è nulla di scontato. Quasi un sogno, una favola. Una gioia che voglio condividere con mamma Brunella e papà Alberto, che qualche esperienza, in materia, l’hanno maturata pure loro. Mi hanno affiancato nelle scelte e nelle decisioni. Mi hanno appoggiata. E poi le mie sorelle. Anzi, la mia gemella Matilde e la più giovane Cecilia. Matilde gioca a pallavolo come me. Cecilia ha iniziato con il volley, poi il rugby. Anche lei nel giro delle nazionali anche se, come sport di contatto, è stata più penalizzata dal COVID. Mi hanno sempre sostenuto anche loro nel mio percorso”.

Sogna i Giochi e la laurea in Ingegneria Energetica, Rebecca. Nei tempi giusti. “Il mio futuro prossimo lo vedo sempre nella pallavolo. Magari la partecipazione ai Giochi Olimpici, se riuscirò a confermarmi su certi livelli. Poi la laurea in Ingegneria perché faccio sport, ma so che questa non è una parentesi eterna, ed è giusto pensare al dopo. Mi sto dando da fare”.

Talento, capacità e voglia di sacrificarsi non le mancano. Con un pizzico di fortuna rivedremo Rebecca Piva, dall’Università di Bologna, di nuovo con la maglia azzurra. Magari già a Parigi 2024.