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Tennis. Il Cus Bologna alla prima edizione del torneo nazionale accademico

Organizzato da Cus Torino, coinvolgerà sei giocatori della comunità accademica dell'Alma Mater, due docenti, due tecnici-amministrativi e due studenti


Il Cus Torino, per le giornate che vanno dall’1 al 3 ottobre, organizza la prima edizione del torneo nazionale accademico di tennis. Una sfida che il Cus Bologna del presidente Piero Pagni raccoglie al volo per mettersi alla prova. Fa parte della storia e della tradizione dell’Alma Mater Studiorum raccogliere le sfide degli altri atenei e provare a salire sul gradino più alto del podio. Pur essendo una prima edizione, c’è già grande entusiasmo proprio per la passione e il seguito che il Cus Bologna e l’Università di Bologna sono in grado di garantire.

Formula accattivante quella scelta dal Cus Torino perché a differenza dei campionati nazionali universitari, che vedono ai nastri di partenza solo gli studenti, sono previste altre figure strettamente legate al mondo accademico. Ogni team dovrà prevedere la presenza di due docenti e/o ricercatori universitari; due dottorandi o assegnisti o dipendenti appartenenti alla categoria del personale tecnico amministrativo; due studenti (una ragazza e un ragazzo). Ogni squadra sarà composta da sei giocatori: quattro uomini e due donne e ogni incontro prevede che vengano disputate una prova di singolare maschile, una di singolare femminile, una di doppio maschile e una di doppio misto.

La delegazione del Cus Bologna sarà composta da Elena Loli Piccolomini (docente di Matematica numerica), Andrea Versari (docente di Enologia), Mario Pontieri (tecnico amministrativo), Mauro Cesarini (tecnico amministrativo), Elena Pellicani (studentessa di Biologia) e Alessandro Parigi (studente di Economia mercati e istituzioni).

Soddisfatto dell’iniziativa il direttore generale del Cus Bologna, Federico Panieri: “Dopo due anni di stop - spiega il dg biancorosso - è un bellissimo segnale perché non si riparte con solo l’alto livello universitario, ma si ricomincia con una competizione che coinvolge trasversalmente tutta la comunità di Ateneo. Oltre che dal punto di vista sportivo agonistico, si pone l’accento sul senso di comunità che caratterizza l’ambiente universitario, certamente un evento che ha un valore sportivo ma anche un intrinseco e forte messaggio di speranza per tutta la comunità”.