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Due ricercatrici dell'Alma Mater ed INAF vincitrici del premio L’Oréal – UNESCO “Per le Donne e la Scienza”

Una borsa di studio di 20.000 euro ciascuna alle giovani donne che si sono distinte per i loro progetti nel campo delle STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics)

Si è svolta la cerimonia di premiazione della XX edizione italiana del Premio L’Oréal-UNESCO “Per le Donne e la Scienza” che, anche quest'anno, ha assegnato sei borse di studio del valore di 20.000 euro ciascuna a sei ricercatrici under 35, sulla base dell’eccellenza riconosciuta ai loro progetti nei campi delle scienze della vita e della materia.

Sono state 250 le candidature giunte da tutta Italia e, tra esse quelle delle due vincitrici, ricercatrici dell'Università di Bologna e dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Marisa Brienza e Vittoria Laghi.

Con il progetto "Esplosioni dal passato: osservazioni radio a bassa frequenza per studiare la vita e gli effetti dei buchi neri supermassicci", Marisa Brienza (Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF): Istituto di Radioastronomia & Osservatorio di astrofisica e scienza dello spazio di Bologna), studierà i buchi neri supermassicci sul loro ambiente circostante, cercando di ricostruire con un livello di dettaglio senza precedenti quanto siano frequenti e potenti le esplosioni di questi oggetti cosmici.

"Come impiegare la stampa 3D metallica per realizzare elementi strutturali reticolari ad alta efficienza", il titolo del progetto di Vittoria Laghi (Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali- DICAM dell'Università di Bologna), che mira a creare un percorso integrato di progettazione e fabbricazione digitale di strutture metalliche a lattice, con l’obiettivo di limitare al massimo l’impiego di materiale e ottimizzare le prestazioni strutturali con la stampa 3D metallica di prototipi a diversa scala.

Marisa Brienza, 34 anni, si è laureata in Astrofisica e Cosmologia all’Università di Bologna nel 2013 con il massimo dei voti. Si è avvicinata alla radioastronomia e allo studio dei buchi neri supermassicci durante la tesi di laurea presso l’Istituto di Radioastronomia (INAF). Durante il dottorato di ricerca svolto nei Paesi Bassi, presso l’Università di Groningen e ASTRON, entra a far parte della collaborazione LOFAR grazie alla quale si specializza nell’uso di dati radio a basse frequenze (<200 MHz), che utilizza in particolare per studiare i cicli di attività dei buchi neri e il loro impatto sull’ambiente intergalattico circostante. Dal 2018 ha continuato la sua ricerca a Bologna presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Università di Bologna. Marisa ha ottenuto più di 300 ore di osservazione presso i maggiori radiotelescopi internazionali, ha presentato la sua ricerca in numerosi congressi internazionali ed è autrice e coautrice di più di 60 articoli pubblicati su importanti riviste del settore, tra cui Nature Astronomy.

Vittoria Laghi, 30 anni, è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali. Si è laureata nel 2016 nel corso di laurea magistrale internazionale in Civil Engineering presso l’Università di Bologna, parzialmente sviluppato presso la University of California Berkeley. Ha concluso il dottorato nel 2021 con valutazione “eccellente” sullo studio delle prime applicazioni di stampa 3D metallica nelle costruzioni, parzialmente sviluppato ad Amsterdam e presso la TU Delft. Attualmente collabora con istituti di eccellenza nell’ambito del design computazionale e stampa 3D di grandi dimensioni, tra cui TU Braunschweig in Germania, Politecnico di Milano e Massachusetts Institute of Technology. Ha recentemente vinto una menzione speciale nella categoria “Construction” alla fiera internazionale di stampa 3D “3D Pioneers Challenge” per una prima esplorazione di una colonna reticolare in acciaio stampata interamente in 3D. E’ membro del “Women in 3D Printing”, associazione internazionale di donne nella stampa 3D, conta oltre 30 pubblicazioni in riviste scientifiche internazionali di settore ed è co-titolare di due brevetti depositati in Italia sull’applicazione della stampa 3D per costruzioni innovative.

L’Oréal e UNESCO si impegnano da 24 anni con il progetto “For Women in Science”, il primo premio internazionale dedicato alle donne che operano nel settore scientifico. Dal 1998 a oggi sono state sostenute nel loro percorso di carriera ben 3.900 ricercatrici provenienti da oltre 110 Paesi. Cinque di queste scienziate, dopo aver vinto il premio L’Oréal-UNESCO, sono state insignite del premio Nobel: tra loro Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, vincitrici del Nobel per la Chimica nel 2020. Il progetto For Women in Science in Italia è giunto alla sua ventesima edizione, per diffondere la consapevolezza, tra le giovani donne ma non solo, di quanto la scienza abbia bisogno delle donne. Il percorso da fare per colmare il gender gap, anche nella ricerca scientifica, è ancora lungo.