Le frodi doganali sono particolarmente insidiose e hanno un impatto significativo sul bilancio dell’Unione Europea, in particolare quelle che si basano su una valutazione sottostimata del valore dei beni in dogana. Contrastare questo fenomeno è oggi sempre più rilevante, in particolare in un momento in cui l’Unione Europea è impegnata a garantire supporto finanziario agli stati. I dazi che vengono riscossi dalle dogane sono infatti risorse proprie della UE e alimentano il bilancio europeo.
Ad offrire supporto su questo tema complesso e delicato ci ha pensato ECCE – European Common Customs Evaluation, progetto di ricerca finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Hercule III e guidato dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna.
I risultati ottenuti dal lavoro degli studiosi saranno presentati venerdì 7 ottobre nel corso dell’incontro conclusivo del progetto: un convegno internazionale ospitato a partire dalle ore 9 a Palazzo Malvezzi (via Zamboni, 22 – Bologna), sede del Dipartimento di Scienze Giuridiche.
“Nel marzo scorso, all’esito di una controversia tra Commissione Europea e Regno Unito, la Corte di giustizia europea ha sostanzialmente validato i risultati di un’indagine condotta dall'OLAF, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode, che ha portato al recupero nel bilancio della UE di circa 2,6 miliardi di euro: è solo uno dei tanti esempi che mostrano la rilevanza che può assumere un contrasto efficace delle frodi doganali”, spiega Giangiacomo D’Angelo, professore al Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Alma Mater e Principal Investigator del progetto ECCE, che è stato anche chiamato in audizione al Parlamento Europeo dal Comitato di Controllo del Bilancio per esporre i primi risultati ottenuti.
Il professor D'Angelo è titolare dell’insegnamento di Diritto doganale al corso di laurea Giurista per le imprese e per la pubblica amministrazione, attivo al Campus di Ravenna: uno dei pochi insegnamenti di questo tipo in Italia nell’ambito dei corsi regolari di Giurisprudenza.
Al convegno in programma il 7 ottobre saranno presenti rappresentanti di vertice della Commissione Europea provenienti dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e da altre istituzioni interessate. Tra i relatori ci saranno anche il Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane, Marcello Minenna, e il Direttore Interregionale Emilia-Romagna-Marche, Franco Letrari. Inoltre, l'evento sarà l’occasione per la firma di una convenzione tra l'Agenzia delle Dogane e il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Alma Mater, che aprirà la strada a nuove collaborazioni nel campo della ricerca e della didattica su temi di interesse comune.
L’Agenzia delle Dogane ha già riconosciuto in passato il ruolo formativo e il valore di corsi organizzati dal Dipartimento di Scienze Giuridiche. In particolare, il curriculum Trasporti, Logistica e Sistemi portuali del Corso di Laurea Triennale GIPA attivo nel Campus di Ravenna, fin dal 2018, è riconosciuto percorso di studi abilitante all’ottenimento dello status di Operatore Economico Autorizzato (AEO) ai fini doganali.
Il progetto ECCE - European Common Customs Evaluation è stato guidato dall'Università di Bologna in partnership con tre atenei europei - Westfälische Wilhelms-Universität Münster (Germania), Erasmus Universiteit Rotterdam (Paesi Bassi), Universidad de Valencia (Spagna) -, tutte università con eccellenze nel campo degli studi giuridici di diritto doganale.
I lavori si sono svolti in piena collaborazione con l’OLAF, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode, che negli ultimi tempi ha assunto una posizione proattiva nel contrasto alle frodi doganali, con le autorità doganali dei diversi paesi coinvolti, che hanno collaborato attivamente alla ricerca, e con il Joint Research Centre della Commissione Europea. Dopo la presentazione al convegno di chiusura del progetto, tutti i risultati ottenuti saranno raccolti in una pubblicazione open access.