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Nuovo percorso narrativo e accessibile a Palazzo Milzetti di Faenza

La residenza, una delle dimore neoclassiche più importanti d’Italia, ha una nuova veste espositiva grazie al progetto di collaborazione tra la Direzione regionale Musei Emilia-Romagna e il FrameLab del Dipartimento di Beni Culturali del Campus di Ravenna

Se è vero che sono i racconti a rendere comprensibile il mondo, immaginate quali meravigliose storie possono raccontare edifici come il settecentesco Palazzo Milzetti, nel cuore del centro storico di Faenza. Dai saloni sontuosamente affrescati e decorati dei piani superiori, al giardino, alle cucine, passando per i bagni (dove c’è addirittura una vasca, una vera rarità per l’epoca) e la biblioteca ogni angolo rivive e si rianima nel vero senso della parola, grazie al progetto di ricerca guidato dal prof. Alessandro Iannucci, del Dipartimento dei Beni Culturali di Ravenna.

Il professore, illustrando l’intervento assieme al direttore regionale Musei Emilia-Romagna Giorgio Cozzolino, alla direttrice di Palazzo Milzetti Elena Rossoni e al sindaco di Faenza Massimo Isola, spiega: “Chiamati dalla direttrice l’estate scorsa a visitare il Palazzo, siamo subito precipitati nella meraviglia e abbiamo colto la sfida di fare emergere, attraverso il racconto ciò che si cela in un luogo così denso di storia”.  Un racconto, appunto, anzi quasi un romanzo accompagna infatti i visitatori che, utilizzando i QR-code dislocati nelle varie stanze, ascoltano dalle voci narranti dei due protagonisti la Storia e le storie del Palazzo. A piano terra “a fare da Cicerone” è Felice Giani, l’artista che, assieme ai suoi collaboratori, realizzò l’intera decorazione, mentre al primo piano è Francesco Milzetti, il committente del rinnovamento architettonico e decorativo del Palazzo stesso.

In apertura c’è un video introduttivo, mentre al termine un touch screen permette di esplorare le singole scene delle decorazioni principali, dedicate a episodi e storie tratte dell’Iliade e dall’Odissea e da altri testi o mitologie antiche. Attraverso lo schermo è possibile avere una restituzione ad alta definizione, in grado di far percepire dettagli non sempre osservabili a causa dell’altezza dei soffitti.

“Per narrare abbiamo cercato l’ausilio della tecnologia, ma in un luogo così non potevamo che farne un uso silenzioso” – prosegue Iannucci.

Qr-code ma anche nuove infografiche e segnaletiche, video affiancati da versioni LIS e una versione tattile per non vedenti della Proserpina di Hiram Powers sono tutti strumenti utilizzati anche per migliorare l’accessibilità del percorso museale in termini fisici, sensoriali e cognitivi.

Completano il progetto di rinnovamento del museo anche un nuovo logo e un nuovo sito web.

Il metodo utilizzato e condiviso tra Museo e Università è stato di tipo sperimentale. Non si è cercato di applicare una formula precostituita, ma si è lavorato, al contrario, attorno a un progetto specifico in relazione al luogo, al suo contesto storico, ai personaggi coinvolti, sviluppando un collegamento efficace tra contenuti, supporti e forme fisiche di condivisione. Il tutto, ha spiegato il prof. Iannucci, facendo ricorso a diverse figure e collaborazioni con assegnisti, dottorandi, phd, studenti in tirocinio che hanno contribuito introducendo differenti competenze per realizzare “non solo un progetto di ricerca o di comunicazione museale, ma una bellissima esperienza anche umana di confronto tra conoscenza, entusiasmo e creatività”.

Quanto realizzato costituisce una parte compiuta di un lavoro più ampio che verrà sviluppato nei prossimi mesi. Con ulteriori integrazioni narrative, altre opere tattili e non solo.

Nel 2023 cadono due ricorrenze: il bicentenario della morte di Felice Giani e il 50° anniversario dell’acquisto da parte dello Stato italiano di questa residenza.

Per l’occasione numerosi eventi verranno organizzati a partire dalle prossime settimane, tra cui due giornate di studio, organizzate dal Dipartimento delle Arti e dedicate proprio a Giani. Intanto si inizia con un’apertura speciale sabato 1° aprile della 19 alle 22. Prima della visita la direttrice e le ricercatrici dell’Università saranno a disposizione per raccontare ai visitatori lo spirito che ha animato questo bellissimo progetto.